Da Napoli a palazzo Grazioli per Francesca Pascale le nozze con Berlusconi sono più vicine

Da Napoli a palazzo Grazioli per Francesca Pascale le nozze con Berlusconi sono più vicine
di Mario Ajello
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Venerdì 25 Ottobre 2013, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 13:06
E’ una avvincente storia a puntate, un romanzo d’appendice, che ogni giorno s’arricchisce di colpi di scena, di nuovi insider sulla vita della coppia (Silvio & Francesca) nella reggia di Palazzo Grazioli, di piccole grandi briciole (talvolta avvelenate) di realtà che raccontano «Pascale in love» e la sua scalata, punteggiata dalle «invidie» («Giro per casa toccando ferro»), al ruolo di regina di una monarchia, sia pure in decadenza.



Ed è questa di lui e di lei, del Cavaliere e della Fidanzatissima, la super-storia che rende Berlusconi ancora nazional-popolare sottraendolo all’esclusiva del giornalismo politico-giudiziario, per regalarlo al cuore di un Paese che si diletta a guardare come vivono e come amano i potenti. Per poi, magari, criticarli e abbatterli meglio.



IL SIGILLO

E insomma, dove eravamo rimasti? Allo scoop di Michela Vittoria Brambilla che ha rivelato: «Ho regalato io Dudù a Berlusconi»? O alla Pascale accusata di essere gay dalla Bonev e ieri Francesca ha fatto partire la querela per dieci milioni di euro e «li darò in beneficienza»? La novità di giornata è che Francesca raggiunge il Cavaliere sotto lo stesso tetto, anche dal punto di vista anagrafico: spostando la residenza da Fuorigrotta a Palazzo Grazioli. E’ una mossa, da parte dei due innamorati, per rendere ancora più visibile e formale la loro unione, contro le malelingue che li vogliono in via di separazione (Bonev: «Mi ha detto Silvio che voleva lasciarla»).



LA GELOSIA

Il prossimo passo quale sarà, ora che i due condividono more uxorio lo stesso tetto? Il passaggio da fidanzata possessiva - «Sono gelosissima», assicura lei e lui il tema lo conosce bene avendolo cantato in una canzone guarda caso napoletana scritta con Apicella: «A’ gelusia» - a promessa sposa a questo punto può farsi più breve. Anche se la differenza d’età resta tanta (50 anni), cioè 25 di più di quelli che separavano Enrico VIII dalla sua terza moglie, Jane Seymour. Siccome Berlusconi acconsente a tutto - «Mi dice sempre di sì», assicura la compagna - ha accettato anche il cambio di residenza di Francesca («Obbedisco!») e difficilmente farà resistenza all’idea del matrimonio. Cioè alla consacrazione formale di una famiglia che già c’è: lui, lei e Dudù. Il problema adesso, nozze o non nozze - ma perchè no? Anche Giuseppe Garibaldi ebbe tre mogli e l’ultima si chiamava Francesca come la Pascale - è quello dell’organigramma della servitù. Il cuoco Michele infatti non c’è più, allontanato - così si racconta - a causa degli scontri con la Fidanzatissima. Il maggiordomo Alfredo ha preso altre strade. E restano gli uomini della scorta ma devono dividere le proprie forze tra lui e lei, ed è una fatica. E resta Maria Rosaria Rossi - un tempo c’era Marinella - ma anche lei deve fare il doppio lavoro, assistente di lui e assistente di lei, e sarebbe necessario un aiuto. I sodali di prima non ci sono quasi più a Palazzo Grazioli e al posto della vecchia compagnia un po’ da «Amici miei» la nuova titolare della residenza di via del Plebiscito ha creato un «gineceo»: con la Santelli, la Saltamartini, la Biancofiore, la ministra De Girolamo e via dicendo.



LA VITA NUOVA

Ma soprattutto, il trasferimento ufficiale di Francesca da Fuorigrottoa a Grazioli segna la metamorfosi definitiva del Cavaliere (anche se i maligni insistono a vuoto: «Lì dentro si fanno ancora i festini con le donne») da Dongiovanni in Raimondino. «Io e lui - ha annunciato infatti Francesca in versione Sandra - facciamo Casa Vianello: ci diamo i calci sotto le coperte». Come se fossero già sposi da tempo e tra poco tempo magari lo saranno. Visto che a primavera Silvio divorzierà da Veronica.
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