Saccomanni: «Deluso da Confindustria, Squinzi protesta ma non dice cosa bisogna fare»

Saccomanni: «Deluso da Confindustria, Squinzi protesta ma non dice cosa bisogna fare»
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Domenica 16 Febbraio 2014, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:11
​Capisco l'esigenza di voler vedere dei risultati, capisco meno il non voler leggere dei risultati che gi ci sono stati. Così il ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni a L'Intervista di Maria Latella su SkyTg24. Secondo il ministro la scelta della staffetta tra Letta e Renzi «è una scelta politica del Paese che ha scelto di accelerare il passo della politica economica soprattutto, e lo capisco perchè l'economia italiana viene da un periodo di grande recessione durata molto a lungo e di forte incertezza politica».



L'eredità «Quando abbiamo preso il potere avevamo un'economia che si contraeva al tasso del 2%, adesso il nuovo governo prenderà un'economia che cresce dello 0,1%». Lo afferma il ministro uscente dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, a Skytg24. «È poco ma comunque significativo», osserva Saccomanni. Inoltre la situazione sui mercati finanziari «è molto più positiva, oggi il Tesoro si finanzia a un costo medio inferiore al 2%». Anche le agenzie di rating «finalmente si sono accorte» della nuova situazione, conclude.



Confindustria «Ho provato disappunto, e l'ho detto anche a Squinzi». Lo ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni intervistato da Maria Latella a L'Intervista di Skytg24 parlando delle critiche arrivate dal mondo imprenditoriale. «Come sindacato degli imprenditori - ha detto - Confindustria ha tutto il diritto di chiedere, ma quando si pone come interlocutore deve anche indicare cosa il mondo delle imprese può fare per superare gli squilibri strutturali: dalla sottocapitalizzazione all'incapacità di competere».



Moody's in ritardo Il giudizio positivo di Moody's sull'Italia «poteva venire prima, poteva essere opportuno alla fine dell'estate, già a luglio e agosto era chiaro che la finanza pubblica era in ordine, c'era il consenso europeo e che non c'era più nessun rischio sulla finanza pubblica».



Il fiscal compact La polemica sul superamento del tetto del 3% del deficit è «sterile» e, per la richiesta di modifica del Fiscal Compact, «si può sempre provare, ma la situazione di partenza non è molto incoraggiante: nessun paese lo ha chiesto e l'Italia ha messo in trattato in Costituzione».
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