Assessore designato M5S contro Rosato (Pd): «Ti bruceremo vivo». Il Capogruppo alla Camera: «Squadrismo». Poi le scuse

Ettore Rosato
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Martedì 31 Ottobre 2017, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 15:51
«Non sono uno che si impressiona, mai. Neanche quando leggo fiumi di odio contro di noi sui social. Ma la frase "Ettore Rosato, noi ti bruceremo vivo", mi fa male. Per la mia famiglia e per i miei figli, naturalmente. E perché non l'ha scritta uno qualsiasi. Ma un signore a cui il candidato 5Stelle Cancelleri vuole far fare l'assessore ai rifiuti in caso di vittoria. Si chiama Angelo (lasciamo stare il cognome) e vuole bruciare vivo un avversario, vuole bruciarmi vivo perché sulla legge elettorale non la penso come lui. Ma vi rendete conto di quanta violenza, seppur sul web? Di quanta meschinità umana? ».

Così il capogruppo Pd alla Camera su fb denuncia la minaccia twittata da Angelo Parisi ieri sera. «Le elezioni -scrive Rosato - si vincono e si perdono, è la vita. Ma quando si perde la dignità, beh, allora è difficile recuperarla. Cari amici 5Stelle, i veri impresentabili siete voi. Col vostro linguaggio squadrista e i vostri insulti state distruggendo la normale discussione politica. Caro Grillo, caro Di Maio, fermatevi. Siete ancora in tempo. Restate umani, almeno voi».

Solidarietà al capogruppo dem dal candidato del centrosinistra in Sicilia, Fabrizio Micari, e dal collega di Ap, Maurizio Lupi. «Al collega Rosato - dice Lupi - va tutta la mia solidarietà, che spero non sia solitaria e che venga condivisa anche dai deputati 5 Stelle. Il legittimo duro dissenso sulla legge elettorale ha un limite, che è la dignità e l'integrità della persona che mi sta davanti. Quando uno pronuncia certe frasi dovrebbe ricordarsi che l'avversario politico è un uomo, che ha degli affetti, una moglie e dei figli,che vengono feriti ingiustamente da una violenza che non ha ragion d'essere».

«Quando sbaglio so riconoscerlo, per questo oggi sento di dover chiedere scusa per il mio tweet dei giorni scorsi rivolto a Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera.
Quel linguaggio e quei toni non mi appartengono e mi dispiace essere andato oltre i limiti in un momento in cui sono prevalse la rabbia e l'amarezza per i modi e i tempi con cui il Pd stava imponendo al Parlamento una nuova legge elettorale incostituzionale». A scriverlo, dopo le polemiche sul suo intervento, su Facebook, è lo stesso assessore designato M5S. Il grillino prova a rimediare e sul suo profilo Facebook spiega di non essere «un hater, come in queste ore la stampa mi sta definendo, sono un cittadino che ha a cuore la democrazia e le istituzioni, così come ho a cuore la mia terra, quella Sicilia che per troppi anni è stata nelle mani di persone che l'hanno distrutta. Sono umano e ho sbagliato - ammette -, ma non permetto a nessuno di strumentalizzare un mio errore per provare ad accostarmi agli impresentabili che affollano le liste di Nello Musumeci, né di mettere in dubbio la mia correttezza, la mia integrità morale e l'impegno che ho sempre dedicato alla mia Sicilia».
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