Europa, il M5s sceglie l'Aula e non la piazza. La Lega diserta

di Stefania Piras
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 13:02
Il M5S, a differenza della Lega che manifesta in piazza davanti al parlamento, è in Aula per partecipare alle celebrazioni del 60° anniversario dei Trattati europei a Montecitorio. Erano circa 30 gli esponenti del Movimento Cinque Stelle presenti e che hanno partecipato alle due standing ovation per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Uniche defezioni: il capogruppo alla Camera Vincenzo Caso che non si è alzato e non ha applaudito in entrambe le occasioni; e con lui non hanno battuto le mani un paio di M5S. Una scelta precisa quella della presenza in Aula.

Ieri sera Luigi Di Maio ha ribadito la nuova linea sull'Europa: trattare, sedersi ai tavoli di Bruxelles e negoziare. C'é dunque pieno riconoscimento delle istituzioni europee, critiche alla governance quelle sì, ma prevale un approccio riformista, molto distante dai toni che hanno caratterizzato la raccolta firme per indire il referendum sulla moneta unica. La consultazione popolare sta ancora a cuore al M5S che però non ha soluzioni sul dopo voto se dovesse prevalere un parere negativo sulla moneta. L'euro è un vincolo ormai insopportabile per diversi esponenti M5S. A Montecitorio c'è anche la senatrice M5S Barbara Lezzi incaricata di studiare i temi economici e fiscali per il programma elettorale. Per lei niente è irreversibile, neppure l'euro. «Oggi si celebra un'Unione che non esiste - dice - che fa le politiche che convengono ai governi che devono essere rieletti. Una Unione che non ha una visione che è lontana dalle persone comuni》. Eppure anche Lezzi è ottimista su una exit strategy politica più che referendaria: 《Le cose possono cambiare, devono cambiare». 
Al M5S non è riuscIto il matrimonio europeo con il gruppo liberale Alde ma non è stata abbandonata l'idea di coltivare un atteggiamento che sia determinato ma dialogante con le cancellerie europee. 
Il Movimento ha disconosciuto la manifestazione "Circondiamo il Parlamento" che fino a non molto tempo fa sarebbe stata una parente stretta di quel "Tutti a casa" spesso inneggiato nei sit in dei Cinque Stelle. 
Altro segnale: non si protesta più in casa M5S ma si presenta un libro, lo faranno domani nella sede della stampa estera. È il Libro a cinque stelle dei cittadini dove comparirà il referendum sull'euro ma non sarà più la priorità come prima. Secondo l'eurodeputato M5S David Borrelli, il capofila dei pragmatici che aveva condotto senza successo l'operazione Alde, quel libro rappresenta "l'ultimo tentativo di realizzare una casa che sia davvero l'Europa dei popoli". Italexit? No, per ora è soprattutto oggi, no. 
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