Avversari scomodi/ L’epurazione dell’eretico e i suoi effetti

di Mario Ajello
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Sabato 14 Maggio 2016, 00:03
L’epurazione all’italiana è già stata commedia, l’hanno portata nella grande letteratura Vitaliano Brancati (con il “Vecchio con gli stivali”) e al cinema sia Paolo Stoppa sia Alberto Sordi. Ma non contiene mai nulla di leggero questa pratica e si porta dietro - come nel caso della cacciata del sindaco Pizzarotti dal Movimento 5 Stelle - il ricordo fuori tempo massimo di fanatismi religiosi e di stagioni ideologiche che nella storia hanno rappresentato il peggio del peggio. Con quel passato tremendo è impossibile naturalmente - Marx ci ricorderebbe che la storia si ripete solo come farsa - paragonare la vicenda non sanguinosa nè tragica dell’espulsione di Pizzarotti. 
Eppure questo episodio contiene una serie di brutte morali. Una è quella dell’esemplarità. Ovvero, il primo vincitore nella storia grillina, quello che fu il simbolo della nuova politica contraria alla classica politica e che ha conquistato una città importante dell’Italia artistica e produttiva e da molti non viene neppure considerato un cattivo amministratore, diventa l’esempio più eloquente di come il Dio della Purezza Pentastellata non guarda in faccia a nessuno quando deve castigare. 
 
Neppure a un sindaco assai conosciuto e semplicemente indagato per il più ovvio e il più comune dei reati, l’abuso d’ufficio, in cui rischiano di incappare molti primi cittadini alle prese con la responsabilità di assumere decisioni. 
In più c’è la doppiezza. In nome della presunta difesa della legalità, che è stata fatta valere per Pizzarotti ma non per il sindaco livornese Nogarin a sua volta sotto indagine (uno non vale più uno, come ai tempi delle origini), ci si è liberati di un eretico del movimento, di un oppositore interno. Del più importante di quei personaggi non allineati ma neanche fuoriusciti che il professor Becchi, quando era il consigliere ideologico di Grillo, definiva «scorie». Che è un po’ come dire «pidocchi», espressione con cui Palmiro Togliatti chiamò Cucchi e Magnani (anche detti, spregiativamente, i «magnacucchi») che per deviazionismo vennero espulsi dal Pci nei primi anni ’50. Con queste parole del Migliore: «Anche nella criniera del più puro cavallo di razza, possono nascondersi dei pidocchi». 
Insomma nel caso Pizzarotti la questione morale diventa un cavillo e un pretesto. Mentre la questione sostanziale, in questa vicenda, è che non si è voluto colpire una mela marcia - sennò si sarebbe fatta la stessa cosa con le altre: da Nogarin al sindaco di Bagheria e a svariati esponenti locali - ma solo l’unica mela che non piaceva ai superiori. In questa storia un po’ vintage, c’è stato prima l’isolamento del disobbediente il quale per un anno ha cercato Di Maio e quello si è fatto negare. Poi lo spargimento di voci su di lui: è eterodiretto dalla moglie, è già nel Pd, sta preparando da tempo un partito tutto suo e non solo una lista civica per ricandidarsi a Parma. Intanto viene rispolverata la condanna etica del gran sacerdote scomparso, ossia Gianroberto Casaleggio (o il cardinale Bellarmino?), che così bollò l’eretico: «Se uno dice che abolirà il termovalorizzatore e poi non lo fa, tradisce il mandato popolo». Infine, viene chiesta la prova d’innocenza o, in gergo antico, l’«esaustiva confessione»: cioè di inviare i documenti a discolpa, via mail, a un indirizzo targato «lo staff» e che il presunto colpevole dice di non conoscere e di considerare oscuro. Come spesso capita ai luoghi della punizione. 
Questo meccanismo, però, tra le sue doppiezze ha anche quella di rischiare di fare del male a chi lo detiene e lo usa. Se il principio di repulsione e di espulsione applicato a Pizzarotti dovesse venire esteso a chiunque sia accusato di abuso d’ufficio - e in diciassette comuni amministrati dai 5 stelle non è improbabile incorrere in guai di questo tipo - potrebbe essere decapitata buona parte della classe dirigente del movimento. E i grillini ucciderebbero se stessi. Confermando che l’epurazione non è mai un sacrificio necessario alla purificazione e può diventare invece un micidiale boomerang.


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