Emergenze, contro gli sprechi: accorpamenti e centrali operative unificate

Emergenze, contro gli sprechi: accorpamenti e centrali operative unificate
di Michele Di Branco
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Lunedì 8 Settembre 2014, 08:17
Bruxelles lo chiede invano da tre anni ma l'Italia, beccandosi anche qualche multa dall'Ue, non ha saputo rispondere che con sparute iniziative sperimentali. Il dossier che riguarda l'unificazione delle centrali operative delle forze dell'ordine gira tra i tavoli di Palazzo Chigi, Tesoro, Viminale e Difesa da troppi anni senza che nessuno, nella girandola di premier, ministri e vertici militari, venga davvero a capo di qualcosa. Adesso sembra che il governo voglia finalmente accelerare la questione offrendo al Paese e ai cittadini un solo punto di riferimento al posto dei 5 (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del Fuoco e Forestale) che ci sono attualmente. O anche di pìù perchè nei grandi centri urbani come Roma e Milano le centrali salgono fino a 8-9. Una sola centrale operativa, insomma, nel prossimo futuro. Il progetto, in realtà, rientra in un quadro molto più ampio di razionalizzazione dell'attività delle polizie dello Stato. Una razionalizzazione dalla quale, a regime, si punta ad ottenere risparmi per almeno 600 milioni sui 20 miliardi di costo di funzionamento della macchina amministrativa delle forze dell'ordine. Oltre alle centrali operative, si studia l'accorpamento del dipartimento di pubblica sicurezza e del dipartimento di soccorso pubblico dei vigili del fuoco. Raccontano fonti vicine al dossier governativo che solo questi due interventi potrebbero far risparmiare alle casse dello Stato circa 150 milioni di euro. Meno sedi, meno mense, meno auto di servizio. In una parola, minori sprechi. E magari un coordinamento funzionale più appropria tra gli apparati e gli uomini impegnati negli uffici e sulle strade. Il progetto ovviamente, rientra nella prospettiva, della quale il premier Renzi ha parlato in più di una circostanza, di ridurre numericamente i corpi di polizia.



GLI ACCORPAMENTI

E da questo punto di vista trova conferma l'ipotesi di procedere con la riconduzione di polizia penitenziaria e guardia forestale sotto il controllo della Polizia di Stato.
La riorganizzazione dei presidi di pubblica sicurezza appare ormai una necessità. Si contano 1.850 centri di comando della polizia di stato, 6.140 dei carabinieri (di cui 4.632 stazioni) e le direzioni centrali della polizia, che erano appena una decina 20 anni fa, sono raddoppiate. «Una capillarità inutile e improduttiva non più sostenibile e su cui urge procedere con drastici accorpamenti» dicono fonti sindacali. D'altronde il problema delle sovrapposizioni funzionali e degli sprechi è ben noto al ministero del Tesoro. In una recente ricognizione, la ragioneria ha messo in mostra che, nel corso degli anni, sono aumentati sensibilmente i centri di costo della Pa passando da 137 nel 2008 a 251 nel 2013. «A tale aumento - osservano i tecnici di Via XX Settembre - hanno contribuito principalmente il Ministero della giustizia e il ministero delle Infrastrutture ma soprattutto il Ministero dell’Interno con un aumento delle prefetture del governo e l’apertura nel 2011 di alcuni centri di costo riguardanti le questure e le direzioni regionali dei Vigili del Fuoco».
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