Salvini: «Non temo i pm». E M5S prepra «autunno caldissimo»

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Domenica 26 Agosto 2018, 20:50
Una foto social con birra e canna da pesca, un messaggio chiaro inviato via facebook: «un brindisi a chi indaga, insulta o ci vuole male». Il day after dell'indagato Matteo Salvini è più silenzioso del comizio a Pinzolo di ieri ma non cambia la linea messa in campo: non mi lascio intimidire, determinato a difendere gli interessi degli italiani, è il ragionamento del vicepremier leghista. È una linea che, in termini elettorali, sembra pagare. Dalla Lega fanno notare i centinaia di messaggi di solidarietà arrivati in queste ore a Salvini e, anche sui social, sono diversi i militanti che difendono a spada tratta il loro leader. Certo, sulla vicenda Diciotti la vittoria della linea dura non sembra essere stata così netta. E, anche per questo, Salvini sta limando quel decreto sicurezza con cui vuole «aprire» le danze di un autunno decisivo per gli equilibri del governo. Un autunno in cui, tra Salvini e Luigi Di Maio, ci sarà una sorta di «corsa» agli obiettivi prioritari, ora della Lega, ora del M5S.

Non a caso Di Maio oggi rilancia con due provvedimenti di chiaro stampo pentastellato: il ddl anticorruzione con l'introduzione del Daspo per i corrotti e la legge sul taglio alle pensioni d'oro. Due misure che il M5S vuole portare in Parlamento a settembre, accelerando allo stesso tempo sul reddito di cittadinanza, che potrebbe essere un collegato alla manovra. I toni, ieri di Salvini e oggi di Di Maio, con l'Ue restano «bellici». «Se l'Unione europea ci desse dei segnali di aiuto non solo sui migranti, ma »anche sul reddito di cittadinanza, con la possibilità di eliminare la legge Fornero, noi potremmo ravvederci«, spiega Di Maio minacciando il veto dell'Italia sul bilancio europeo e il »no« della maggioranza al Ceta. »Sarà un autunno caldissimo, faremo una legge di bilancio coraggiosa ma se in Europa ci hanno trattato così sul'immigrazione mi immagino cosa faranno sui conti«, incalza il vicepremier M5S consapevole dei tanti ostacoli che si frappongono davanti ai giallo-verdi: l'atteggiamento per ora poco »flessibile« di Bruxelles, la fermezza sui conti del ministro dell'Economia Giovanni Tria, la reazione dei mercati.
Più prudente, in vista della manovra e della trattativa con Bruxelles, Palazzo Chigi anche se, mai come in questi giorni, Di Maio non può mollare la presa. Il caso Diciotti ha riportato Salvini in una situazione di sovraesposizione rispetto al M5S, con possibili conseguenze nefaste, se non ci sarà un cambio di passo, per le prossime tornate elettorali. E il leader della Lega accelera sulla svolta securitaria, con un decreto con cui vuole imporre lo stop alle domande d'asilo e l'espulsione immediata per chi delinque. Mentre martedì Salvini vedrà a Milano il premier ungherese Viktor Orban, in un incontro che si preannuncia tutto rivolto alla protezione delle frontiere, a prescindere dall'Ue. Un incontro in cui, Salvini, potrebbe anche mettere una prima pietra all'alleanza sovranista che ha in mente per le prossime Europee.
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