Non a caso Di Maio oggi rilancia con due provvedimenti di chiaro stampo pentastellato: il ddl anticorruzione con l'introduzione del Daspo per i corrotti e la legge sul taglio alle pensioni d'oro. Due misure che il M5S vuole portare in Parlamento a settembre, accelerando allo stesso tempo sul reddito di cittadinanza, che potrebbe essere un collegato alla manovra. I toni, ieri di Salvini e oggi di Di Maio, con l'Ue restano «bellici». «Se l'Unione europea ci desse dei segnali di aiuto non solo sui migranti, ma »anche sul reddito di cittadinanza, con la possibilità di eliminare la legge Fornero, noi potremmo ravvederci«, spiega Di Maio minacciando il veto dell'Italia sul bilancio europeo e il »no« della maggioranza al Ceta. »Sarà un autunno caldissimo, faremo una legge di bilancio coraggiosa ma se in Europa ci hanno trattato così sul'immigrazione mi immagino cosa faranno sui conti«, incalza il vicepremier M5S consapevole dei tanti ostacoli che si frappongono davanti ai giallo-verdi: l'atteggiamento per ora poco »flessibile« di Bruxelles, la fermezza sui conti del ministro dell'Economia Giovanni Tria, la reazione dei mercati.
Più prudente, in vista della manovra e della trattativa con Bruxelles, Palazzo Chigi anche se, mai come in questi giorni, Di Maio non può mollare la presa. Il caso Diciotti ha riportato Salvini in una situazione di sovraesposizione rispetto al M5S, con possibili conseguenze nefaste, se non ci sarà un cambio di passo, per le prossime tornate elettorali. E il leader della Lega accelera sulla svolta securitaria, con un decreto con cui vuole imporre lo stop alle domande d'asilo e l'espulsione immediata per chi delinque. Mentre martedì Salvini vedrà a Milano il premier ungherese Viktor Orban, in un incontro che si preannuncia tutto rivolto alla protezione delle frontiere, a prescindere dall'Ue. Un incontro in cui, Salvini, potrebbe anche mettere una prima pietra all'alleanza sovranista che ha in mente per le prossime Europee.
© RIPRODUZIONE RISERVATA