Il tema migranti é stato sviscerato con particolare attenzione durante l'incontro con gli ambasciatori. E all'uscita Di Maio ne ha parlato in lungo e in largo spostando così l'asse politico del rapporto con la UE: dalla moneta unica di cui nell'incontro si è pure parlato ma con toni decisamente più morbidi (un diplomatico ha riferito che Di Maio ha detto che il referendum sull'euro è considerato l'ultima spiaggia, e quindi un'ipotesi remota) al tema profughi, questione molto sentita da un preciso elettorato che va dal centro sinistra passa per la destra e culmina con la Lega.
Questo il ragionamento di Di Maio: «Se non si risolve il problema dell'immigrazione gli italiani si convinceranno che l'Unione Europea non serve a niente. Dobbiamo superare il regolamento Dublino 3, dobbiamo accendere un faro su quello che avviene nel Mediterraneo con le ONG e gli altri paesi devono sapere che L'Italia sarà nell'Unione Europea nel momento in cui l'Unione sarà utile agli italiani. Sul tema dell'immigrazione questo è il momento per farla diventare utile agli italiani».
Ai diplomatici che si sono fermati a parlare con i cronisti, quello spagnolo e quello svedese, Di Maio è parso un politico «europeista». L'ambasciatore svedese Rydberg condivide le preoccupazioni sull'immigrazione precisando che due anni fa la Svezia si è dovuta sobbarcare «163 mila richiedenti asilo». «Su questo tema - ha detto Robert Rydberg - ci deve essere solidarietà europea»
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