Caso Davigo, Legnini: «Rispettare la separazione dei poteri»

Caso Davigo, Legnini: «Rispettare la separazione dei poteri»
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Domenica 24 Aprile 2016, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 16:21
«Giudici e politici non devono andare a braccetto, ma non è bene neppure la guerra continua. Mi piacerebbe un Paese che osserva di più il principio della separazione dei poteri: non penso che i giudici debbano parlare solo con le sentenze, ma i poteri sono in equilibrio solo se sono tutti forti». Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, intervistato da Lucio Annunciata a «In mezz'ora». Le parole del presidente dell'Anm Piercamillo Davigo facevano correre «il rischio di portare le lancette indietro» e «moltissimi magistrati e commentatori ne hanno sottolineato l'eccesso di semplificazione e generalizzazione, perchè c'era il rischio di un'accusa generalizzata»: per questo «ho deciso di intervenire», ha aggiunto Legnini.

«La prescrizione è una priorità, lo abbiamo detto e scritto più volte. Io mi auguro e chiedo che venga approvata al più presto approvata» la riforma. «Non possiamo permetterci di rinviarla alla prossima legislatura: lo si faccia e lo si faccia presto», ha detto Legnini, «Gli effetti negativi della ex Cirielli, di quella riforma, chiamiamola così si stanno dispiegando e non possiamo permettere che le esigenze di giustizia siano vanificate».

Legnini è intervenuto anche sul nodo intercettazioni, auspicando una «maggiore meditazione» nel renderle pubbliche. Il vice presidente del Csm ha ricordato le linee guida a cui sta lavorando il Csm, la delega pendente al Senato e le misure organizzative adottate da diverse procure «in base alle proprie prerogative» e «sulla base della legislazione vigente», che «vanno nella direzione di conseguire un più avanzato equilibrio tra necessità di indagare, necessità di tutelare la riservatezza, necessità di informare e necessità della difesa».
Sulle intercettazioni agli atti dell'inchiesta sul petrolio della Procura di Potenza e pubblicate dai giornali, Legnini, interpellato, non è entrato nel merito: «Il giudizio di rilevanza delle intercettazioni ai fini delle indagini spetta esclusivamente al pm, ed è bene che sia così - si è limitato a dire -. I pm di Potenza le hanno ritenute rilevanti». Ma in linea generale «credo che una maggiore autoregolamentazione e meditazione nel rendere pubbliche le intercettazione sia auspicabile».


Alla domanda se lo scontro sulla giustizia di questi giorni e le parole del presidente dell'Anm, Davigo, potranno influire sulla nomina del capo della Procura di Milano, che vede in lizza Francesco Greco, anch'egli come Davigo, ex pm del pool Mani Pulite, Legnini ha risposto: «E perchè dovrebbe?. La nomina si farà presto e bene». Lucia Annunziata gli ha anche chiesto se «continuerà a sostenere Greco». «Non ho mai detto che sostengo Greco - ha risposto -, ho sostenuto la necessità di fare la scelta migliore per quell'importantissimo ufficio di Procura. Ho lavorato e lavorerò perchè l'intero Consiglio sia messo nella condizione di fare la scelta migliore».
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