Da Renzi a Grasso la sinistra in piazza contro i fascismi (ma pestandosi i piedi)

Da Renzi a Grasso la sinistra in piazza contro i fascismi (ma pestandosi i piedi)
di Mario Ajello
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Sabato 24 Febbraio 2018, 09:18
Tutti in piazza contro il fascismo. Ma non volendosi affatto bene tra di loro. Ecco le sigle e i partiti di sinistra pronti a sfilare oggi nella Roma non città aperta ma città chiusa. Per i troppi cortei, e in quello promosso dall'Anpi è alto il rischio che ci si pesti i piedi Pd contro Leu, Leu contro Potere al Popolo, Rizzo e Ferrando comunisti vicendevolmente contro, Rifondazione contro gli altri e gli altri contro Rifondazione. E dunque è il fascismo il vero nemico? O più praticamente, dentro il corteo, è il Pd l'antagonista di tutti gli altri a loro volta divisissimi da gelosie e steccati? La vigilia della grande adunata neo-resistenziale ha un ritmo così. Laura Boldrini, la pasionaria-presidente-presente (in piazza) che accusa i vicini i compagni di corteo: «Il Pd sta con Berlusconi» (ossia, di fatto con i fascisti). E il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina: «E' Leu che aiuta Berlusconi, cercando di far perdere il Pd». E pensare che si parla di manifestazione unitaria.
Quando apparirà tra la massa Matteo Renzi (sul palco zero politici ed è meglio: il leader dem e Piero Grasso non si sarebbero abbracciati, Bersani avrebbe tenuto il muso agli ex compagni del Pd), quanti dei marciatori contro CasaPound e contro Forza Nuova resisteranno a vedere in lui, come da sinistra si è sempre fatto, una sorta di ducetto, e magari lo fischieranno?

RADICALI E M5S
Le preoccupazioni del day before, dunque, non sono soltanto quelle sul versante dell'ordine pubblico ma quelle su eventuali contestazioni politiche. Farà probabilmente un'apparizione sotto il palco a piazza del Popolo anche Paolo Gentiloni. Debitamente scortato. Gli altri big e i ministri Pd ci saranno tutti. Compreso il governatore Zingaretti, mentre Minniti: «Condivido la manifestazione promossa dall'Anpi ma sto al Viminale per garantire che la giornata si svolga tranquillamente». La Raggi non sarà in piazza, ma il suo vice Luca Bergamo è pronto a sfilare. I radicali di +Europa, guidati da Riccardo Magi, rischiano di venire insultati da quale neo-partigiano vetero-comunista - «liberisti!» - ma ci saranno anche loro tra la pelata un po' katanga di Marco Rizzo e la barba marxista di Ferrando. E visto che presente e passato si mescolano in questo sabato romano popolato di quattro cortei diversi, qualcuno già sta sfoderando questa immagine paradossale: oggi l'Urbe sarà come la Berlino del 45, divisa in quattro settori. Allora, quello americano, inglese, francese e russo. Ora quello democrat-sinistrese, quello degli antagonisti duri, quello dei No-Vax e quella di Fratelli d'Italia a Piazza Vittorio. Nella manifestazione principale, quella contro il fascismo, l'attore Giulio Scarpati farà il bravo presentatore, per la musica combat I Modena City Ramblers, la testimonianza di Luciana Segre più letture storiche. C'è però un problema. Il format Ora e sempre Resistenza poco si addice a un partito post-novecentesco qual è il Pd ma non s'è fatto in tempo a definire una nuova formulazione dell'antifascismo che non sia vintage.
 
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