Governo, Castelli e Garavaglia verso il Mef. Servizi a Conte, duello sulle Tlc

Governo, Castelli e Garavaglia verso il Mef. Servizi a Conte, duello sulle Tlc
di Marco Conti
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Lunedì 11 Giugno 2018, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 12:23
Prima una breve sintesi del G7 canadese, poi un lungo punto sulla vicenda della nave dei migranti Aquarius, ed infine Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti hanno aperto per qualche minuto le cartelline con i nomi dei possibili viceministri e sottosegretari, senza però avere tempo per definire il tutto. Il puzzle non è di facile composizione e la riunione di ieri pomeriggio non ha risolto tutti i nodi che si trascinano ormai da una decina di giorni e che bloccano anche l'avvio delle commissioni parlamentari e la stessa funzionalità delle Camere.

I TECNICI
Le due partite però si incrociano visto che in ballo ci sono anche le presidenze delle Commissioni e che tutte e due trascinano indennità aggiuntive per i fortunati. Malgrado le precisazioni la ricerca di «persone adeguate», promessa dal vicepremier Di Maio non sta sottraendo M5S e Lega da una spartizione da manuale Cencelli. Un delicato equilibrio che si sta costruendo in ogni dicastero con i due partiti che intendono marcare i ministri tecnici e controllarsi reciprocamente con vice e sottosegretari nei ministeri che non guidano.
L'algoritmo prevede venti sottosegretari e cinque vice al M5S. Quindici sottosegretari e tre vice alla Lega. Poi ci saranno da dividersi le 28 presidenze di Commissioni, più le due giunte per le autorizzazioni e le due commissioni di garanzia (Copasir e Vigilanza). L'intenzione della maggioranza è quella di fare piatto non assegnando alle opposizioni nemmeno le due di garanzia. Contando Salvini e Di Maio sull'appoggio esterno che FdI potrebbe dare all'esecutivo dopo il voto d'astensione dato al governo al momento del voto di fiducia, proprio il partito della Meloni potrebbe spuntare la presidenza del Copasir soffiandola a Lorenzo Guerini (Pd).

In attesa dell'ufficializzazione che dovrebbe avvenire a metà settimana, ieri pomeriggio si è discusso a lungo delle deleghe ai Servizi e alle Tlc. La prima dovrebbe rimanere nelle mani del premier Giuseppe Conte, anche se il M5S la reclama per sè. La delega alle telecomunicazioni, argomento delicato perché riguarda anche le imprese televisive di Berlusconi, dovrebbe finire alla Lega ma non ad Armando Siri - che sino a ieri sembrava in pole position - ma ad un esponente meno targato del Carroccio. I grillini tengono però duro e ieri sera facevano girare l'idea di voler tenere la delega in capo al ministro competente. Ovvero a Di Maio. Nodo rinviato, forse ad oggi, più probabilmente più in là. All'Editoria potrebbe andare Primo Di Nicola, giornalista, grillino, che però potrebbe andare come sottosegretario alla Cultura qualora la delega venisse accorpata al ministero di Bonisoli.

LE QUOTE
Per un posto di vice al ministero dell'Economia sono in corsa per il M5S Laura Castelli e Stefano Buffagni, anche se la prima sembra aver staccato il competente Buffagni che potrebbe comunque andare come sottosegretario a via XX Settembre con la delega alle partecipate. A fianco potrebbero trovarsi il leghista e bocconiano Massimo Garavaglia. Agli Esteri sembra fuori discussione l'arrivo di Emanuela Del Re, docente dell'università online Niccolò Cusano. Al Mise-Lavoro, i due ministeri che dovranno essere accorpati e guidati da Di Maio, si fa avanti in quota Lega Alberto Brambilla che dovrebbe rendere concreta la proposta sulle pensioni del Carroccio.
Come vice di Salvini al ministero dell'Interno scaldano i muscoli Nicola Molteni o Stefano Candiani potrebbero fare da vice al Viminale. Il leghista ligure Edorardo Rixi è in pole per i Trasporti, i grillini Nunzia Catalfo e Luca Frusone sono in corsa come vice di Di Maio e Trenta, alla Difesa.

Sul tavolo di palazzo Chigi, tra una pizza ed un supplì, anche le nomine alla Cassa depositi e prestiti, dove le quotazioni di Massimo Sarmi sarebbero in discesa mentre in salita quelle di Fabrizio Palermo. Da definire anche la casella di segretario generale di palazzo Chigi. L'attuale, Paolo Aquilanti, malgrado i buoni uffici della Boschi, sarebbe dato in partenza al suo posto Giuseppe Busia, cattolico e vecchia conoscenza del premier per aver frequentato lo stesso istituto Nazareth. A palazzo Chigi, come consigliere diplomatico del premier, potrebbe arrivare Pasquale Salzano, ora ambasciatore in Qatar.
 
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