Non solo: i nuovi edifici di culto - secondo la legge regionale - devono essere congruenti architettonicamente «con le caratteristiche generali e peculiari del paesaggio lombardo», e prevedere parcheggi con una superficie almeno il doppio di quella del luogo di culto. Inoltre, i Comuni che «intendono prevedere nuove attrezzature religiose» sono tenuti ad adottare e approvare il piano delle attrezzature religiose. Per il governo, che ha impugnato le norme regionali, si tratta di «stringenti obblighi e requisiti che incidono sull’esercizio in concreto del diritto fondamentale e inviolabile della libertà religiosa». A proporre l’accoglimento del ricorso del governo è stata la relatrice del ricorso, la giudice costituzionale Marta Cartabia.
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