E il primo affondo, a margine della kermesse, il presidente dell'Associazione Rousseau, lo dedica alle cosiddette fake news, a rischio proliferazione con la crescita esponenziale della comunicazione online. «Io le fake news le leggo sempre più spesso sui giornali e sui quotidiani di carta»,taglia corto. Quotidiani che resteranno comunque in pista, assicura, malgrado l'avanzata impetuosa della Rete.
Che costringerà, comunque tutto l'universo dei media a mutare. Tv e Rai comprese». Ad ogni ingresso di un nuovo media - osserva - non è mai scomparso quello vecchio, questo si è affiancato e ha trovato un suo spazio: è successo con il cinema, è successo con la radio, è successo con la televisione . Non è mai successo che un vecchio media sia sparito, semplicemente ha trovato una sua nuova dimensione, un nuovo modo di esistere. Ogni media è importante per lo spazio che ricopre». Pure la Rai? È stato chiesto dai cronisti. «Tutte le televisioni, tutti i media sono destinati a evolvere - osserva - se pensiamo alla Kodak negli anni 90, si riteneva che la pellicola potesse esistere per sempre: in realtà la stessa Kodak aveva inventato il digitale, non ha saputo cogliere l'innovazione e si è fatta soppiantare da altre aziende che hanno colto quello che era già li disponibile». Quanto all'incrocio tra democrazia digitale e democrazia, Casaleggio, torna sul palazzo di Montecitorio, già oggetto delle sue riflessioni nei giorni scorsi. «Il Parlamento - argomenta - è una forma di gestione della democrazia che sicuramente evolverà: oggi abbiamo a disposizione molti nuovi strumenti per far partecipare le persone all'esercizio democratico dei loro diritti: bisogna capire come evolvere e come espandere l'utilizzo di questi strumenti e - conclude - permettere alle persone di interagire molto di più che non solo con un voto ogni 5 anni».
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