Viminale, lite per le stanze e «l'on. dott. Sibilia» vieta l'accesso al collega sottosegretario Gaetti

Carlo Sibilia
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Lunedì 23 Luglio 2018, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 16:18
C'è una questione di "sovranità territoriale" che da giorni tiene banco tra le mura del Viminale e che vede come oggetto di contesa l'ufficio di Carlo Sibilia, deputato del M5S e sottosegretario al ministero dell'Interno. La stanza occupata dall'esponente pentastellato sarebbe al centro delle attenzioni del collega sottosegretario Luigi Gaetti (già consigliere comunale e poi senatore 5 Stelle nella scorsa legislatura), il quale non avrebbe fatto mistero di preferire l'ufficio di Sibilia a quello che gli è stato assegnato dopo la nomina nella squadra del sottogoverno legastellato. 

Il motivo - spiegano - risiederebbe nel fatto che accanto all'ufficio di Sibilia è situata una stanza solitamente utilizzata per i colloqui con i testimoni di giustizia. Uno spazio che secondo Gaetti ricadrebbe sotto le sue funzioni, alla luce della delega all'Antimafia che gli è stata conferita.  E così lo scorso 20 luglio si sarebbe consumato un incidente diplomatico nei corridoi del ministero guidato da Matteo Salvini. Accompagnato dal suo capo segreteria, Gaetti sarebbe entrato nell'ufficio di Sibilia in un momento della giornata in cui il parlamentare avellinese era fuori per impegni istituzionali e all'insaputa di quest'ultimo, secondo quanto viene riferito all'Adnkronos fonti vicine a Sibilia. L'iniziativa di Gaetti avrebbe lasciato di stucco Sibilia, il quale, per scongiurare il rischio di nuovi blitz da parte del collega sottosegretario, avrebbe chiesto alla segreteria di aumentare le misure di sicurezza del suo ufficio. Insomma, dopo i porti al Viminale ci si attrezza per chiudere anche le porte.

In una circolare emanata oggi è lo stesso Sibilia a comunicare che «a partire dalle ore 13:30 data odierna ogni accesso di personale estraneo agli stretti componenti di segreteria dell'ufficio del sottosegretario di Stato, on. dott. Carlo Sibilia, ai luoghi e agli spazi ad esso pertinenti dovrà avvenire solo, ed esclusivamente, su autorizzazione espressa dello stesso sottosegretario. Senza eccezione alcuna. Naturalmente a prescindere dalla presenza fisica dello stesso in ufficio. In mancanza, ogni accesso non comunicato, sarà segnalato alle autorità competenti per la sicurezza». 

«Invero, la necessità di accesso autorizzato nasce da imprescindibili ragioni di sicurezza e riservatezza dell'ufficio nonché da episodi incresciosi verificatisi, lontani dalla responsabilità di codesto ufficio, che rischiano di mettere in imbarazzo tutta l'amministrazione. Pertanto, i componenti della segreteria tutta sono tenuti doverosamente alla massima collaborazione per la sicurezza reciproca. Certo di una vostra comprensione. Salvaguardiamo il ministero da chi mostra mancanza di educazione», aggiunge Sibilia senza giri di parole.
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