Bagarre in Aula, stangata al M5s: sospesi quarantadue parlamentari

Bagarre in Aula, stangata al M5s: sospesi quarantadue parlamentari
di Mario Ajello
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Giovedì 30 Marzo 2017, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 16:33
ROMA Sono andati in piazza per un flash mob, davanti a Montecitorio, i deputati grillini dopo il verdetto di sospensione - loro, e non solo loro, la chiamano: «La grande retata» - che ieri si è abbattuto su 42 onorevoli pentastellati, sospesi per 15 giorni causa «attentato al funzionamento delle istituzioni». Per i tafferugli parlamentari del 22 marzo, con tanto di assalto all'ufficio di presidenza della Camera. Proprio quello che ora ha deciso la «retata».

SENZA PRECEDENTI
C'è Roberto Fico che arringa i suoi: «Lotta dura senza paura. Faremo proteste d'ogni tipo contro questo provvedimento. E non ci fermeremo fino a quando non saranno aboliti i privilegi, non solo quelli pensionistici, della classe politica italiana». Altri grillini però confidano: «La Boldrinova, cioè la presidente Boldrini versione totalitaria, ci ha fatto un grande favore per la campagna elettorale. Noi unici nemici dei vitalizi, e colpiti proprio per questo. Che bello spot a spese della Camera!». Altri cinicamente realisti, osservano: «15 giorni di sospensione ma sospensione da che? Alla Camera non si fa un tubo, siamo già in campagna elettorale». Non è proprio così, e comunque: 10 giorni a chi, dei 42, ha esposto in quella seduta del 22 marzo i cartelli in aula con scritto #SiTengonoIlVitalizio; 12 giorni per chi ha protestato sotto i banchi della presidenza; 5 giorni per chi ha assediato l'Ufficio di Presidenza; 15 giorni per chi ha tentato di entrare con «modalità aggressive», secondo quelli che hanno ordinato la «retata». Ossia questa punizione di massa, e mai nella storia parlamentare s'è vista una severità così dura. Neanche ai tempi in cui i Radicali - 12 giorni di sospensione a Roberto Cicciomessere - saltavano sul tavolo del governo sotto lo scranno della presidente Jotti durante la discussione della legge anti-P2 nel 1981. E quella misura disciplinare contro il collega, fece insorgere così Marco Pannella: «I vertici della Camera, accanendosi contro un deputato, si sono comportati peggio di Mussolini e di Bottai, a livello di un Farinacci». Nilde come il famigerato squadrista? Vabbé, Pannella era Pannella.

I RECORD
E Dibba? E' uno dei colpiti da questo provvedimento. Che per estensione e intensità è il più forte contro i 5Stelle, che pure ne hanno accumulati tanti di questo genere. Proprio Dibba il tribuno s'è potuto vantare finora di essere il recordman dei sospesi. I giorni di condanna appena ricevuti, più 15 rimediati per i tafferugli in Commissione affari costituzionali a fine gennaio, più 5 per l'occupazione del tetto di Montecitorio, più 5 per i tafferugli dell'ottobre 2015. Tante medaglie da attaccarsi sul petto, ma ora il deputato Sorial lo scatenato lo insidia: è uno di quelli, insieme ai colleghi Vacca e L'Abbate, a cui sono state inflitte tutte le pene decise in questo caso dall'ufficio di presidenza - 10 giorni più 12 più 5 più 15 - e dunque per lui e gli altri due i giorni di sospensione saranno 42. Se ne potrà vantare in campagna elettorale. Anche se - un po' all'italiana? - le sanzioni saranno suddivise in tre gruppi: le prime sospensioni partiranno il 6 aprile, le seconde il 17 maggio e il terzo blocco il 22 giugno. In modo da non desertificare l'aula e da non privare troppo di rappresentanza il gruppo pentastellato.

15 giorni di sospensione li aveva presi il montiano Dambruoso quando colpì la grillina Lupo con un pugno. 12 giorni li ha presi la grillina Benedetti quando morse un commesso della Camera. 14 leghisti sono stati sospesi (10 giorni) per tumulti d'aula nel 2007. 5 giorni ai senatori verdiniani Barani e D'Anna per gesti osceni. 12 grillini sospesi per 5 giorni per l'occupazione del tetto della Camera. Un'altra volta 24 di loro sono stati sospesi. Ma adesso siamo a quota 42 tutti in un colpo solo. E la «retata», al netto della finta indignazione, sembra farli felicissimi.
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