Bankitalia, Boschi sfida Di Maio: «Bugie? Vieni in tv»

Boschi e Di Maio (ansa)
di Stefania Piras
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Martedì 24 Ottobre 2017, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 09:12

Non volevano assistere a una situazione già vista: Maria Elena Boschi in Consiglio dei Ministri mentre si parla di banche. E poi, certo, è sfida aperta alla maggioranza. Questo il senso dell'interrogazione presentata da Mdp al premier. Arturo Scotto, ala ex Sel, chiede che la sottosegretaria non partecipi al Cdm del prossimo 27 ottobre, quello che nominerà il nuovo Governatore di Bankitalia.

Nell'interrogazione si parla di «conflitto d'interessi», l'affondo è chiaro: «Il padre dell'onorevole Boschi, Pier Luigi Boschi le cui attività in qualità di ex Vice Presidente di Banca Etruria sono state a lungo oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch rientra nella fattispecie giuridica stretti familiari». Dal Pd fanno quadrato per proteggere Boschi. Matteo Renzi liquida l'interrogazione con poche parole, e con i suoi taglia corto: «Non credo che possa restare fuori come sottosegretario: non ha diritto di voto e non ha alcun conflitto di interesse». E così anche da Palazzo Chigi dove fanno sapere che Boschi parteciperà regolarmente al Consiglio «come è normale che sia». «Non si può accettare l'esclusione della Boschi - confidano - perché vorrebbe dire riconoscere un conflitto di interesse che invece non esiste».

Attacchi arrivano anche da Luigi Di Maio, però, che l'ha tirata in ballo durante un comizio. Il vicepresidente della Camera ha sparato a zero: «Renzi e la Boschi sono gli aguzzini dei correntisti bancari italiani, non i salvatori. Quando fanno lo show mediatico su Visco e Banca d'Italia per fare vedere che vogliono tutelare i risparmiatori si devono ricordare che quando hanno governato non solo hanno favorito le banche, ma in 20 minuti hanno fatto un decreto per salvare la banca della Boschi e mandare sul lastrico migliaia di risparmiatori». La sottosegretaria non ci sta. E risponde in serata via Facebook: «L'onorevole Di Maio, come spesso gli accade, parla di cose che non conosce o che più semplicemente non capisce».

LA RISPOSTA VIA SOCIAL
Rompendo il suo proverbiale silenzio, contrattacca: «Io non ho nessuna banca, ma mio padre è stato per otto mesi vicepresidente di una banca popolare, Banca Etruria. Mio padre come tutti i membri del consiglio d'amministrazione è stato commissariato dal nostro governo, cioè mandato a casa proprio da noi. La banca non è stata salvata ma messa in risoluzione: esattamente il contrario di ciò che Di Maio afferma. Abbiamo però salvato migliaia di correntisti che altrimenti avrebbero perso tutti i loro risparmi per colpa di decisioni europee assunte non dal nostro governo».
E ancora: «Ricapitolando: io non avevo e non ho nessuna banca, mio padre è stato mandato a casa come tutti, noi abbiamo salvato i correntisti». Infine, la sfida: «Ora basta con le bugie: sono pronta a un dibattito televisivo con l'onorevole Di Maio sulla questione bancaria e più in generale sulle misure che noi abbiamo preso per salvare l'Italia dalla crisi mentre M5S rincorreva le scie chimiche e la lotta ai vaccini. Entriamo nel merito e vediamo chi sta mentendo agli italiani». Sfida subito raccolta sul fronte tv da Bruno Vespa: «Porta a porta è pronto ad ospitare il confronto Boschi- Di Maio», annuncia all'Ansa. La sottosegretaria accetta. L'attesa ora è per Di Maio. «Stiamo valutando», fanno sapere i grillini.

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