Grazia a Berlusconi, per Napolitano i paletti sulla clemenza non cambiano

Giorgio Napolitano
di Paolo Cacace
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Domenica 20 Luglio 2014, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 13:01
Se Forza Italia rilancia con insistenza l’ipotesi di grazia per Silvio Berlusconi dopo l’assoluzione in appello per il caso Ruby, sul Colle si reagisce con un distaccato silenzio e con un certo stupore. In effetti, il pressing appare strumentale anzitutto perché non va dimenticato che la sentenza su Ruby non è definitiva; può essere impugnata in Cassazione (dove peraltro potrebbe essere rovesciata come lo è stata tra il primo e il secondo grado). Inoltre essa non ha alcuna attinenza processuale con la condanna definitiva sul «caso Mediaset» dell’agosto 2013 per la quale Berlusconi sta scontando la pena ai servizi sociali.



Su quel verdetto, e solo su quello Napolitano potrebbe (o, meglio, sarebbe potuto) intervenire con un atto di clemenza. Ma le premesse indispensabili erano state ampiamente illustrate dallo stesso capo dello Stato il 13 agosto 2014 e successivamente ribadite nel novembre scorso quando precisò che «non c’erano le condizioni» per la grazia anzitutto perché l’imputato (o chi per lui non aveva fatto alcuna esplicita richiesta). Nell’aprile scorso, lo stesso Berlusconi - dopo un colloquio con Napolitano - aveva affermato che a suo parere il capo dello Stato «aveva il dovere morale» di concedergli «motu proprio» la grazia che peraltro egli non aveva formalmente richiesto. Dunque, finché restano così le posizioni è assai difficile che Napolitano possa tornare sui suoi passi. Se poi ci dovessero essere cambiamenti da parte di Berlusconi essi saranno valutati ma certo non sarà l’elogio del Cavaliere per le toghe che lo hanno assolto in appello per il caso Ruby a far mutare opinione al capo dello Stato.

Per il resto, Napolitano è impegnato nella messa a punto del discorso che pronuncerà martedì mattina al Quirinale durante la tradizionale cerimonia della consegna del ventaglio da parte della stampa parlamentare. Sarà un bilancio ad ampio respiro di questi sette mesi prima della pausa estiva (Napolitano andrà - come di consueto - a Sesto in Alto Adige dove si fermerà fino all’8-9 agosto). Terapie per uscire dalla crisi economica nel semestre Ue e riforme istituzionali saranno presumibilmente al centro dell’intervento di Napolitano che rinnoverà con energia l’appello per portare a termine finalmente l’iter delle riforme; e in questo senso, l’allentamento del peso giudiziario su Berlusconi potrebbe aiutare gli sforzi del premier Renzi. Non mancherà - c’è da esserne certi - una domanda sulla permanenza di Napolitano sul Colle.



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