Berlusconi: «Non sarò un ex, in Fi voglio facce nuove»

Silvio Berlusconi e Francesca Pascale
di Mario Ajello
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Venerdì 29 Novembre 2013, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 10:26

L’odore delle piante profuma di libert naturale, mentre a me vogliono togliere la libert personale. Nel suo primo giorno da ex senatore, Berlusconi si dedica al taglio delle siepi nella villa di Arcore. I giardinieri tagliano e lui osserva e dirige le operazioni. L’aria pura di Villa San Martino, dopo i miasmi della decadenza a Palazzo Madama e l’«abisso di cattiveria che mi è stato riversato addosso».

Roma è lontana. Questo è un altro mondo. Quello giusto per ritemprarsi. «A volte con le piante ci parlo», ha detto una volta il Cavaliere. Ieri ha raccontato loro la propria «umiliazione immeritata», da parte della sinistra in Senato? O si è goduto, dopo tanti clamori e stridori, il silenzio della vita da ex? Guai a chi lo chiama ex, anche se per mezza giornata - ieri - Silvio è come se avesse assaggiato che cosa può essere la vita di un politico costretto al ritiro. Una noia? Lui deve viverla così. Ma sa che non la vivrà mai. «Credono di avermi messo fuori gioco, ma si sbagliano. Non sono un pensionato e non lo sarò».

Marina, Piersilvio, Barbara. La famiglia. Francesca che si vuole rivolgere al Papa in difesa del suo amato e «sarebbe bellissimo», dice lui. Sapendo che non si può. Fa un po’ di ginnastica anti-stress il Cavaliere, che temendo qualche incidente l’altra sera nel comizio a via del Plebiscito indossava il giubbotto anti-proiettili.

Ieri, tra l’altro, ha più volte parlato al telefono con Marcello Fiori, ex braccio destro di Guido Bertolaso alla Protezione civile e organizzatore della convention dei primi mille club Forza Silvio che si terrà l’8 dicembre all’auditorium di via della Conciliazione e che dovrà oscurare la vittoria di Renzi alle primarie del Pd. L’idea di riservare le prime venti file della sala a giovani e non a papaveri di partito sta provocando qualche malumore. Così come non viene vissuta bene, da qualche super-falco, la fuga di Silvio ad Arcore subito dopo la decadenza. «E’ andato nel nido delle colombe», così dicono. E in effetti, tra Francesca, Marina, Confalonieri, e il resto dei familiari e degli amici cari, i buonisti sono in maggioranza. Lui li sta convincendo che la durata del governo e l’opposizione di Forza Italia fanno bene sia all’azienda sia al partito. Loro stanno persuadendo lui a continuare la strategia del non attacco frontale - ma il dispiacere personale è immenso - contro Alfano.

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