Decadenza, amazzoni in crisi di nervi, rissa Carfagna-De Girolamo. E la Pascale: «Ora fuori tutti»

Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini
di Ettore Colombo
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Sabato 5 Ottobre 2013, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:15
ROMA - Ecco, la fine dell’impero berlusconiano , anche, un affare di donne come del resto lo sempre stato, nel cerchio magico del Cav. Donne che, per, oggi fanno politica anche se, in alcuni casi, ROMA L’ex ministra Mara Carfagna contro la ministra in carica Nunzia De Girolamo. Daniela Santanché, super-falco, contro Beatrice Lorenzin, colomba con artigli, ma anche contro Michaela Biancofiore e Maria Vittoria Brambilla, che non la sopportano, solo che non possono né vogliono dirlo. Annagrazia Calabria che smentisce via agenzie un articolo dell’Unità dove era finita nell’elenco dei traditori passati con Alfano, di cui pure è (e resta) una fedelissima.

TUTTE CONTRO TUTTE



E ancora: Laura Ravetto che si auto-confina in un mutismo impenetrabile con i giornalisti rifiutandosi di prendere parte a ogni contesa interna. Jole Santelli, sottosegretaria calabrese, e Barbara Saltamartini, romanissima, che cercano di far fare la pace tra Berlusconi e Alfano. Gabriella Giammanco e altre amazzoni – ma guai a chiamarle così, s’intende, che s’arrabbiano - non più pervenute sui radar. Renata Polverini e la bolognese Annamaria Bernini stanno con Silvio «senza se e senza ma». Mentre a palazzo Grazioli regnano ormai sovrane la fidanzata del leader, quella Francesca Pascale che l’altra notte trovandosi la casa invasa dai lealisti avrebbe addirittura messo alla porta il falco dei falchi Denis Verdini, e la deputata Mariarosaria Rossi.

INSULTI E SMENTITE



nel loro lontano o recente passato, facevano altro. Il sito di Roberto D’Agostino, Dagospia, parla di una vera e propria rissa che si sarebbe consumata in un palazzo Grazioli ormai squassato dagli alterchi, tra Mara e Nunzia, al grido reciproco di «traditrice», in cui sarebbero arrivate a rinfacciarsi liaison personali non proprio in linea con l’ortodossia berlusconiana.

Le due interessate «smentiscono categoricamente una ricostruzione falsa», recita un loro comunicato congiunto. Solo l’intervento perentorio della Pascale, con un perentorio: «Ora fuori tutti!», avrebbe messo fine all’alterco. Fuori tutti, appunto. E’ ora di lasciare il Cav prigioniero del suo dolore, pure quello di dover assistere alle sue amazzoni migliori che si dividono.
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