Ballarò al via, è sfida Giannini-Floris. Ma Renzi non va da nessuno dei due

Giannini e Floris
di Claudio Marincola
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Martedì 16 Settembre 2014, 05:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 07:53

Non soltanto una questione di Auditel. C' molto di pi nella sfida che andr in onda stasera tra il nuovo Ballar condotto da Massimo Giannini e chi lo ha preceduto, Giovanni Floris, transitato tra mille polemiche a La7.


L'ex vice direttore di Repubblica non l'ha messa sul personale, «siamo amici». Partirà con tutti gli occhi puntati addosso: Ballarò per Rai3 non è una trasmissione come un'altra, anche dal punto di vista degli introiti e degli sponsor. E' convinto che a far oscillare lo share non saranno gli ospiti, ma per non correre rischi Giannini schiererà dal primo minuto Romano Prodi, un ritorno dopo una lunga assenza dal video. E si avvarrà della «partecipazione straordinaria» nonché gratuita di Roberto Benigni. Ospitata mica da niente considerando la «voragine» lasciata da Maurizio Crozza.

Sia Giannini sia Floris avrebbero voluto esordire esibendo Matteo Renzi ma il premier ha scelto di restare fuori. Nello studio di Rai3 ci saranno invece il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e il sottosegretario Graziano Delrio. Nuova la colonna sonora di Ivano Fossati e nuova la scelta di chiamare la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi, Alessandra Ghisleri per sostituire Nando Pagnoncelli che ha seguito Floris.

TALK CONTRO TALK

Non sarà soltanto una questione di Auditel, dicevamo, per una lunga serie di ragioni. Giannini è l'ex ospite che si trasforma in conduttore. Una mutazione mediatica che comporta varie incognite. Si mette in gioco. Ha promesso di dare continuità a Ballarò cambiandolo senza stravolgerlo. Andrea Vianello, direttore di Rai3 lo ha scelto sapendo bene che i «gufi» - per dirla alla Renzi - da oggi non saranno pochi. «La Rai deve essere capace di attrarre, deve scegliere tra i campioni e io considero Giannini un campione», ha difeso la scelta Vianello.

Bisognerà mettere a tacere le critiche per l'ingaggio secondo alcuni eccessivo.

E rispondere con i risultati all'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai che tifava per una soluzione interna. E al presidente della Vigilanza Rai, il grillino Roberto Fico che dal blog di Beppe Grillo ha sparato a zero contro l'«esterno». Per ovvie ragioni scommette su Massimo Giannini anche il dg Gubitosi che proprio oggi presenterà a San Macuto, alla Vigilanza, il suo piano di accorpamento dei tg.

E Floris? «Siamo una trasmissione nuova che riparte dai punti fermi di Ballarò, ma questo non vuol dire che sarà una fotocopia», ha spiegato, presentando la sua trasmissione l'ex giornalista Rai, un prodotto del vivaio di Viale Mazzini lanciato con successo 12 anni fa. DiMartedì, questo il titolo del suo nuovo talk, che andrà in onda a partire dalle 21.10, potrà contare sui giornalisti collaudati che facevano già parte della sua squadra.

CORTO CIRCUITO

L'idea di fondo è il corto circuito. Mettere insieme l'opposto e il suo contrario. Non a caso l'ospite di punta di stasera sarà Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica, l'anti-Renzi per eccellenza. La scaletta comprende un faccia a faccia tra il presidente del Senato Pietro Grasso e il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. Floris ha sempre negato che i contrasti con la Rai siano nati per una mera questione economica. Prima dell'estate ha chiesto senza ottenerla una striscia quotidiana per commentare la notizia del giorno. Spazio che la Rai gli ha negato e la tv di Cairo concesso. Sullo sfondo della sfida c'è infine la crisi dei talk: senza una virata decisa rischiano di diventare un genere vintage. Come dire che stasera potrebbe non vincere nessuno. O vincere tutt'e due.