Caso Gentile, indagato lo stampatore dopo la telefonata all'editore dell'Ora di Calabria

Il direttore dell'Ora di Calabria Luciano Regolo
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Martedì 4 Marzo 2014, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 10:43
Sara Menafra

inviata a Cosenza




Mercoled scorso, il direttore dell'Ora della Calabria Luciano Regolo gli ha consegnato i nastri delle telefonate con lo “stampatore” e presidente della Fincalabra (in passato era stato anche a capo di Confindustria Calabria) Umberto De Rose. E ieri il procuratore capo di Cosenza Dario Granieri ha deciso di mettere quel nome sul registro degli indagati con la prima ipotesi di reato. La procura formalmente non conferma la notizia, ma l'iscrizione è quel che si dice un passaggio obbligato. Troppo pesanti le telefonate con cui la sera del 18 febbraio, De Rose avrebbe intrattenuto a lungo l'editore dell'Ora della Calabria Alfredo Citrigno spiegandogli come e perché sarebbe stato meglio che la notizia sull'inchiesta a carico di Andrea Gentile, figlio dell’esponente del Ncd Antonio Gentile, non fosse messa in stampa.



IL SENATORE

L'inchiesta sulle pressioni però potrebbe avvicinarsi presto al senatore. Come ha raccontato il direttore di Calabria Ora Luciano Regolo anche dalle pagine del suo giornale. La mediazione fra De Rose e i Gentile «è comprovata dall'sms che Andrea Gentile, il figlio del senatore, mandò al mio editore (ovvero ad Alfredo Citrigno), quella stessa sera: sosteneva di aver parlato con De Rose e poi lo ringraziava per quello che avrebbe fatto». L'intervento di Andrea Gentile, dunque, potrebbe essere il prossimo passo su cui muoverà l'indagine. E le accuse a suo carico potrebbero essere rapidamente collegate al ruolo del padre, il senatore Antonio detto Tonino.



Nell'indagine che non doveva essere pubblicata, Andrea è accusato di abuso d'ufficio, falso ideologico, truffa ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. L'inchiesta avviata a Cosenza è una ramificazione di quella principale, coordinata dalla Dda di Catanzaro, e riguarda una serie di consulenze affidate dall'Asp ad alcuni legali. E uno dei legali finiti sotto accusa è appunto il figlio del senatore: avrebbe incassato 50mila euro per occuparsi di una procura speciale che non ha mai curato, visto che di tutto si sarebbe occupato l'avvocato Nicola Gaetano, che gestisce le cause per conto dell'Azienda sanitaria regionale negli ultimi anni, specialmente dopo l'arrivo del direttore generale Gianfranco Scarpelli.



E qui però sta il filo che potrebbe portare ad Antonio Gentile: il vero cuore dell'inchiesta sono consulenze e appalti milionari affidati dall'azienda sanitaria regionale, cioè dall'Asp. Appalti e incarichi - è l'ipotesi - sarebbero stati affidati in molti casi sulla base di trattative private e procedure non regolari. Ed è noto che il principale sponsor di Scarpelli (interdetto dall'incarico su richiesta della procura di Cosenza) è proprio Tonino Gentile.



Ieri intanto le dimissioni da sottosegretario sono state accolte come una vittoria dalla redazione dell'Ora della Calabria. «Nell'editoriale che ho scritto - dice il direttore Luciano Regolo, arrivato alla guida del giornale da due mesi dopo una lunga esperienza nei settimanali di attualità - sottolineo che queste dimissioni sono un segno di speranza per tutta la Calabria. Il segnale che è possibile un cambiamento, è possibile diventare una regione che non vuole più tollerare i soprusi».
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