Fiat-Chrysler, Marchionne alla guida fino al 2017. La produzione Alfa Romeo resta in Italia. L'ad: «Nuova sede? Gli Usa offrono vantaggi»

Fiat-Chrysler, Marchionne alla guida fino al 2017. La produzione Alfa Romeo resta in Italia. L'ad: «Nuova sede? Gli Usa offrono vantaggi»
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Lunedì 13 Gennaio 2014, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 11:42
La quotazione e la sede del gruppo Fiat-Chrysler sono tra le questioni da discutere a fine del mese, il 29 gennaio ma «la linea strategica del gruppo è chiara, lo sviluppo di marchi premium è la strada». Lo ha detto l'amministrato e delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne parlando nel corso della conferenza stampa organizzata nell'ambito del Salone dell'auto di Detroit, in Michigan.



«Spero che il nostro impegno industriale per il gruppo Fiat-Chrysler non venga ostacolato» dalla politica, ha aggiunto Marchionne. «Il nostro impegno è posizionare i marchi italiani nel mondo e siamo convinti che possiamo fare del bene al Paese».



«Gli aspetti tecnici - ha detto Marchionne - devono ancora essere completati, le decisioni andranno nel Consiglio di Fiat del 29 gennaio prossimo. Lì saranno esaminate tutte le questioni come il nome dell'azienda dopo fusione o la sede. Sono tutti argomenti da discutere, dettagli da confermare nei prossimi 12 mesi. Quello che è chiaro è lo sviluppo dei marchi premium e il posizionamento di Alfa Romeo per rilanciare il marchio nel mondo. C'è tanto lavoro da fare fino ad aprile».



Il 2014 non sarà per il settore auto europeo l'anno della ripresa. Il numero uno di Fiat e Chrysler ha poi spiegato che «il problema dell'economia europea è dovuto a molte ragioni tra cui la mancanza di certezza sul futuro... ci vorrà molto tempo prima che questo mercato recuperi, non credo che il 2014 sarà l'anno della ripresa, dobbiamo guardare oltre il 2014 per vedere un rilancio
».



La questione Alfa Romeo. «Alfa Romeo ha alcune caratteristiche proprie che sono necessarie per farla tornare sui mercati globali - ha detto ancora Marchionne confermando che la produzione resterà in Italia almeno fin quando resterà lui come Ad - È essenziale tornare al suo dna e non ci deve essere comunanza di motori con Fiat, ma avere caratteristiche proprie e architetture completamente Alfa. Stiamo lavorando per fruttare il 'Know-how' dei componenti Ferrari per nuove soluzioni per Alfa».




La sede «La storia di Chrysler è centrata su Detroit: in termini di accesso ai mercati di capitale e delle possibilità finanziarie, gli Usa per definizione sono quelli che offrono vantaggi». Lo afferma Sergio Marchionne, rispondendo a una domanda sulla sede del gruppo e su eventuali criteri di scelta. Il tema della sede sarà uno di quelli che sarà affrontato nel cda del 29 gennaio.



«Il mio successore dovrebbe essere interno». «La continuità dell'azienda è l'unica cosa che interessa me e John Elkann - dice Marchionne - Il mio successore dovrebbe essere interno. Non mi interessa che il mio successore parli italiano. L'importante è che parli in inglese. Fra le due lingue è importante che parli inglese per farsi capire nel mondo».



Il presidente di Fiat. «La nuova società che nascerà potevamo solo sognarla fino a qualche tempo fa - dice orgoglioso il presidente della Fiat, John Elkann -Ho vissuto anni in cui, nonostante il successo in alcuni mercati come il Brasile, c'era una senzazione di precarietà, una vita difficile per la società. Quello che è accaduto in queste settimane apre un futuro che sognavamo fino a qualche tempo fa. Sono grato a Sergio Marchionne e a tutti coloro che hanno lavorato per costruire questo successo. Ora abbiamo un gruppo che è il settimo produttore mondiale di auto».



«Il vertice della nuova società sarà composto da Marchionne e dal sottoscritto, quindi non cambiano presidente e amministratore delegato - continua il Elkann - Il piano di maggio va avanti per tre anni e non c'è dubbio che sarà portato avanti da Marchionne. Il futuro, invece, è aperto. Abbiamo molte persone capaci in Fiat-Chrysler, le identificheremo ma non prima della della fine del piano».



Il ceo di Daimler Dieter Zetsche. «Marchionne è stato bravo a realizzare i suoi piani, sia per Chrysler che per Fiat e certamente potranno far bene», dice Dieter Zetsche che però non teme la competizione da parte del nuovo gruppo Fiat-Chrysler perchè, ha detto, «lavora in segmenti diversi rispetto a noi». Anche la nuova strategia dell'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne che punta sul segmento premium del mercato, concentrandosi soprattutto su Maserati ed Alfa Romeo, non preoccupa Zetsche. «Guardiamo con attenzione a quello che succede nell'alto di gamma, in un mercato che è difficile e competitivo ma che globalmente ha ancora un importante potenziale. Però alla luce di come sono andate le cose, anche nel 2013, e grazie alla nostra accuratissima strategia di prodotto ci sentiamo molto sereni della nostra leadership nel segmento».
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