Vulcano Islanda, cancellati 5mila voli
Nella notte la nube sopra l'Italia

Il vulcano islandese Eyjafjallajokull
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Sabato 8 Maggio 2010, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 23:05
ROMA (8 maggio) - Ancora caos nei cieli europei per le ceneri del vulcano islandese Eyjafjallajokull che ha ripreso la piena attivit eruttiva: la nube, che ha gi raggiunto il Portogallo, Barcellona, Madrid, Marsiglia, costringendo a terra cinquemila voli in Europa, è ormai in dirittura d'arrivo sul cielo italiano. Il Vaac (Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche ai fini della sicurezza del volo) ha previsto l'arrivo tra la mezzanotte e le 7 di domenica mattina. In giornata il traffico aereo sull'Atlantico è stato ridotto, mentre la Spagna ha chiuso 19 aeroporti. In serata, poi, ne è stata avviata la riapertura: l'aeroporto internazionale El Prat di Barcellona ha ripreso a funzionare alle 22. I media spagnoli, nei loro siti web, indicano che sono stati riaperti anche altri scali tra cui quello di Saragozza. Per altri ancora, come quello di Vigo, è stata fissata la riapertura per le 2 di domenica.



La situazione non sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni, ma ad intensificarsi. Sono quindi attesi nuovi disagi per i passeggeri aerei, dopo quelli registrati anche oggi per via della cancellazione di 5.000 voli e dei ritardi causati dalla restrizione della "fly-zone", in particolate ai voli transatlantici riprogrammati per evitare la nube.



Matteoli: nessuna previsione di bloccare i voli. Non c'è, al momento, alcuna previsione di chiudere lo spazio aereo italiano: è questa l'indicazione che giunge dal ministro delle Infrastrutture e trasporti, Altero Matteoli, che sta monitorando l'evoluzione della situazione legata agli spostamenti della nube vulcanica. «In atto - dice Matteoli - non c'è alcuna previsione di bloccare i voli. La nube non è ancora arrivata e, comunque, tutto dipenderà dalla concentrazione delle polveri».



Traffico aereo sull'Atlantico ridotto da stasera a causa dello spostamento verso ovest della nuvola di cenere. Secondo la Nav (l'agenzia portoghese della navigazione aerea) la nuvola, che copre attualmente una vasta zona dell'Atlantico fino alla penisola iberica, potrebbe dividersi: «Una parte si dovrebbe spostare verso la parte orientale della penisola iberica e l'altra verso ovest. Secondo le previsioni della Nav, la nuvola dovrebbe lasciare nella notte la zona di Lisbona per concentrarsi sull'isola di Santa Maria, nell'arcipelago delle Azzorre, 1.500 km ad ovest del Portogallo, mentre in serata le nove isole dell'Arcipelago dovrebbero essere «interamente coperte», il che comporterà la chiusura dei sei aeroporti delle Azzorre e una riduzione del traffico aereo sull'Atlantico.



La nube sopra l'Italia. La parte bassa della nube, compresa fra il suolo e circa 6.500 metri di quota - si legge nell'ultimo aggiornamento del bollettino Vaac - «è quella più pericolosa per il volo, invaderà il mar Ligure e Tirreno e poi man mano il resto dell'Italia a cominciare dalla parte occidentale, mentre la parte alta della nube (compresa fra i 6.500 metri e circa 11 mila metri) invaderà tutta l'Italia settentrionale, ma tenderà a dirigersi sui Balcani». Entro le ore 13 circa di domani la parte bassa della nube (pericolosa per il traffico aereo e segnata in rosso) coprirà tutta l'Italia, esclusa la Sicilia e la Sardegna, ma compreso l'Adriatico, per spingersi fino alla Grecia. «La parte alta della nube, compresa fra la quota di 6.500 metri e 11mila metri circa scivolerà invece lungo la penisola balcanica (senza interessare l'Italia) per spingersi fino al Bosforo».



Cinquemila voli in meno in Europa, scali spagnoli chiusi, disagi in Italia. Eurocontrol, l'ente europeo per la sicurezza dell'aviazione civile, ha registrato oggi in Europa 5mila voli in meno rispetto a ieri, 25mila contro 30.342. In Spagna, sulla costa atlantica e del nord, sono stati 19 gli aeroporti chiusi, almeno fino alle 20, per decisione dell'autorità aerea spagnola Aena. Alla chiusura di Santiago di Compostela, Coruna, Vigo, Asturie, Santander, Burgos, Valladolid, Salamanca, Leon, Saragozza, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pamplona, La Rioja e Eida, si è aggiunta nel pomeriggio la decisione di chiudere, a partire dalle 15.30, l'aeroporto di Barcellona - dove è in corso da ieri il Gran Premio di Formula 1 - e dei vicini scali di Girona e Sabadell. Alle 14, il totale dei voli annullati in Spagna era di 673. Un centinaio quelli cancellati in Portogallo in arrivo e in partenza da Lisbona, Porto e Faro, nel sud del Paese. I problemi in Spagna e Portogallo hanno causato ripercussioni in tutti gli scali italiani, dove moltissimi voli per la Spagna sono stati annullati.



La nube ha causato problemi anche nel sud della Francia: l'aeroporto di Marsiglia ha annunciato l'annullamento di una quindicina di voli, facendo planare il timore di un eventuale impatto dello stop aereo sul Festival del cinema di Cannes per l'arrivo di star e appassionati.



Domenica, nonostante la prossimità della nube di ceneri, voli regolari in Francia:
lo ha annunciato in serata un portavoce della Direzione generale per l'aviazione civile (Dgac). «Il volo di monitoraggio dell'Air France non ha riscontrato nessuna anomalia, tutti gli aeroporti francesi resteranno aperti e prevediamo un traffico normale». Ovviamente, potrebbero comunque essere annullati voli verso aeroporti europei eventualmente chiusi.



Ingv: rischio nuova paralisi. Il rischio che si ripeta il blocco aereo di metà aprile, che ha trasformato i cieli europei in una grande "no fly zone", è reale. «L'attività eruttiva è tornata ai livelli del 15-16 aprile, quando aveva raggiunto il suo massimo» ha detto Mike Burton, ricercatore della sezione di Pisa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), tornato oggi sul vulcano islandese. Incurante dei disagi che provoca.



Geologo islandese: l'attività del vulcano si sta riducendo. Le autorità islandesi non hanno disposto alcuna evacuazione forzosa, ma la cenere emessa dal vulcano Eyjafjallajokull ha comunque spinto una sessantina di persone che abitano nella zona a lasciare volontariamente le proprie abitazioni. Secondo un geologo dell'università di Reykjavik, Bjoern Oddsson, l'attività eruttiva - che giovedì aveva avuto una nuova fase parossistica - si starebbe riducendo. «Sembra che l'attività esplosiva sia un po' diminuita rispetto a ieri - ha affermato Oddsson - Il pennacchio giovedì arrivava fino a 9.000 metri di altezza, ieri è sceso a 5-6.000. Da allora è rimasto stabile. Contiene molta cenere, ma le particelle non sono così sottili come all'inizio». Ciò fa sì che la cenere ricada più rapidamente a terra. L'eruzione del vulcano islandese è cominciata il 14 aprile e ha provocato una settimana di paralisi dei voli in Europa.



Ieri chiusure in Irlanda.
Ieri l'authority di sicurezza aerea irlandese, la Iaa, aveva già avvertito che nei prossimi giorni potranno esserci continue perturbazioni del traffico aereo. In effetti, le autorità islandesi da Reykjavik hanno fatto sapere che dal ghiacciaio Eyafjallajokull sta penetrando più acqua di fusione nel cratere del vulcano, e questo provoca nuove esplosioni interne al vulcano al momento in cui l'acqua si mescola al magma. Questo a sua volta causa una nube di fumo e cenere che può raggiungere una quota tra i 4 e i 9 chilometri. Per il momento non ci sono indicazioni di una fine dell'attività vulcanica.
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