Volo Mh370, Parigi conferma: il frammento di ala ritrovato è dell'aereo scomparso

Volo Mh370, Parigi conferma: il frammento di ala ritrovato è dell'aereo scomparso
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Giovedì 3 Settembre 2015, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 18:03
Notoriamente molto prudenti, gli inquirenti francesi avevano voluto aspettare che tutte le verifiche fossero completate. Ma oggi hanno dato la definitiva conferma: il frammento di ala ritrovato sulla costa dell'isola della Rèunion, nell'oceano Indiano, era davvero del volo MH370 di Malaysia Airlines, misteriosamente scomparso l'8 marzo 2014 con 239 persone a bordo, in viaggio da Kuala Lumpur a Pechino.



Per ottenere un'identificazione certa, spiega in una nota la procura di Parigi, è stato necessario combinare le analisi scientifiche, svolte dagli esperti della Direzione generale degli armamenti del ministero della Difesa transalpino in un laboratorio vicino a Tolosa, con un'indagine più tradizionale. I tecnici hanno infatti rilevato «tre numeri all'interno del flap», un componente dell'ala che si alza o abbassa durante decollo e atterraggio per migliorare l'aerodinamica. Questi numeri hanno permesso di collegare il pezzo alla filiale Difesa e Spazio del gruppo Airbus, che fornisce a Boeing questo tipo di componenti per i velivoli 777, il modello di aereo del volo MH370. A quel punto, una serie di dati tecnici e «l'udienza di un tecnico dell'azienda» hanno permesso di «associare formalmente» il rottame ritrovato al volo scomparso. Ora, la speranza degli inquirenti francesi, malesi e cinesi è che il frammento di ala possa dare qualche risposta sulla sorte toccata al velivolo, e magari anche permettere di ritrovarne la carcassa, seguendo all'indietro il percorso che potrebbe aver compiuto per raggiungere la Rèunion, a migliaia di chilometri di distanza dall'area in cui sono ancora in corso le ricerche del MH370.



Su questo punto, però, gli esperti francesi si sono da subito detti scettici: «con solo questi due metri quadri di aereo sarà difficile avere delle certezze», aveva dichiarato nelle scorse settimane alla stampa l'ex direttore della ricerca della Dga, Pierre Bascary, spiegando in particolare che «servirebbe che il pezzo sia stato al centro dell'incidente» per poterne ricavare elementi utili sulla dinamica.
La notizia di oggi dovrebbe in ogni caso calmare l'ira delle famiglie dei passeggeri cinesi del velivolo, da mesi infuriate con il governo malese e la Malaysia Airlines, accusate di non dire loro la verità sulla sorte dell'aereo disperso. In agosto, i familiari si erano rifiutati di partecipare a una riunione convocata a Pechino, scegliendo invece di andare a manifestare davanti all'ambasciata malese.
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