Usa, Starbucks: corsi antirazzismo per 175mila dipendenti

Usa, Starbucks: corsi antirazzismo per 175mila dipendenti
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Martedì 17 Aprile 2018, 21:33 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 09:59

Starbucks dice basta a ogni tipo di discriminazione nei suoi locali e decide di fermarsi per un giorno. Il prossimo 29 maggio, infatti, oltre 8 mila dei suoi locali sparsi in tutti gli Stati Uniti resteranno chiusi per permettere a circa 175 mila dipendenti di partecipare a un corso anti-razzismo. Il gigante americano del caffè spera così di diradare la bufera in cui è piombato dopo che in un suo negozio di Filadelfia due neri sono stati arrestati senza motivo, solo perchè dopo aver utilizzato il bagno non avevano ordinato nulla. Veementi le proteste seguite, anche in strada, con il locale teatro dell'episodio da giorni pattugliato dalla polizia.
 



Il numero uno dell'azienda di Seattle, Kevin Johnson, ha deciso dunque di passare dalle parole ai fatti, dalle scuse fatte pubblicamente per un episodio che ha definito «riprovevole» a una revisione delle policy del gruppo per renderle più stringenti contro ogni tipo di atteggiamento e comportamento discriminatorio o addirittura razzista da parte dei propri dipendenti. Di qui il corso di formazione organizzato per il pomeriggio del 29 maggio. «Quello che è successo è sbagliato, non collima con quelli che sono i nostri valori e non dovrà accadere mai più nei nostri locali», ha affermato Johnson, che negli ultimi giorni è volato da Seattle a Filadelfia per seguire di persona la vicenda e per incontrare il sindaco della città e i vertici della polizia. Anche quest'ultima è finita nel mirino per il comportamento dei due agenti intervenuti e ripresi dai telefonini dei clienti mentre ammanettavano e portavano via i due afroamericani.

Un video virale che ha avuto oltre 9 milioni di clic e che ha scatenato l'indignazione sui social. Anche se il capo della polizia difende i suoi poliziotti: hanno solo seguito le corrette procedure, intimando ai due di uscire e prelevandoli al loro rifiuto. Una tesi che non convince fino in fondo, anche perchè i due arrestati sono stati rilasciati solo dopo ben nove ore in commissariato, senza che siano stati emessi nei loro confronti capi di accusa. Intanto il manager di Starbucks che ha chiamato la polizia è stato allontanato dalla società. Si è difeso dicendo che il bagno può essere solo usato dai clienti, mentre i due arrestati non volevano consumare. «I nostri negozi sono nati per essere delle comunità, dove si entra anche solo per accedere alla rete wifi e così lavorare al computer o scambiarsi messaggi sulle chat, senza essere per forza costretti a consumare. È da sempre lo spirito con cui abbiamo concepito la nostra attività», ribatte l'azienda.

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