Usa, Sanders smascherato: non è stato il Vaticano a invitarlo, ma ha insistito lui

Usa, Sanders smascherato: non è stato il Vaticano a invitarlo, ma ha insistito lui
di Anna Guaita
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Venerdì 8 Aprile 2016, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 21:51
NEW YORK – Un segno di quanto questo Papa è popolare negli Usa lo dà il fatto che cercano di usare la sua popolarità sia da destra sia da sinistra. Proprio ieri il candidato democratico socialista alla presidenza, Bernie Sanders, ha informato che intende venire a Roma il 15 aprile, “invitato” dal Vaticano. La nota emessa dalla sua campagna recita: “Il senatore Bernie Sanders ha accettato oggi un invito da parte del Vaticano per partecipare a una conferenza organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali sui temi sociali, economici e ambientali”. Intervistato in tv, Sanders si è detto felice dell’invito e ha spiegato di essere “un grande ammiratore del pontefice” e di essere vicino alle sue posizioni in materia di giustizia sociale e ambiente.
 
Senonché poche ore dopo, l’agenzia di notizie Bloomberg ci ha rivelato che  l’invito era stato richiesto e non era arrivato spontaneamente. Anzi era stato richiesto tanto insistentemente che la presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che organizza il convegno a cui Sanders parteciperà, ha descritto il comportamento del senatore come “monumentalmente scortese”. Poco dopo è sceso in campo anche il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ha precisato che Sanders non era stato invitato dal Papa, ma dall’Accademia, in occasione di un convegno commemorativo dell’enciclica Centesimus Annus. In poche parole, non è esatto dire che il Vaticano o il Pontefice hanno pensato al senatore e hanno deciso di invitarlo,  è più esatto dire che Sanders ha saputo del convegno e ha chiesto in modo pressante di essere invitato. Così può fare una grande uscita a effetto, subito dopo il dibattito con Hillary Clinton la sera del 14, e dire che sta volando a Roma, dal Papa.
 
E’ comprensibile che al Vaticano non siano contenti del comportamento “scortese” del senatore. Gli americani hanno già fatto uno scherzetto simile a Papa Francesco durante la sua visita lo scorso settembre. Quella volta era stata la destra a tentare di tirarlo nel proprio campo.  Lo scorso 24 settembre, il pontefice ricevette  varie decine di fedeli all’ambasciata del Vaticano a Washington. Fra questi c’era anche una figura molto controversa, Kim Davis, una impiegata di una contea del Kentucky che si era rifiutata di firmare i certificati di matrimonio per le coppie gay, e aveva impedito agli altri impiegati di farlo in sua vece. Essendo venuta meno ai suoi doveri, la signora si era fatta sei giorni di carcere, poi la contea aveva trovato una soluzione di compromesso. La signora Davis aveva raccontato dell’incontro con Papa Francesco, sostenendo che il Pontefice aveva apprezzato la sua ribellione e l’aveva benedetta.

Anche in quel caso toccò a padre Federico Lombardi chiarire che si era trattato invece di un generico incontro con tanti fedeli,  di quelli che il Papa ama fare spesso, essendo “gentile e aperto”.  Insomma: Papa Francesco, che nel suo viaggio in Usa era stato attento a difendere la libertà di religione senza  entrare nel merito dei temi politici americani più scottanti, era stato involontariamente “tirato per la camicia” da Kim Davis e dalla destra, diciamo così strumentalizzato. E il Vaticano non ne era stato molto contento. Ma in quel caso, la risposta arrivò solo dopo vari giorni. Nel caso di Bernie Sanders si è fatta aspettare solo poche ore. Val bene anche sottolineare che nessuno dei due - né la Davis, né Sanders - sono cattolici.
 
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