Putin pronto a consegnare Snowden. La tv Usa Nbc: «Regalo a Trump»

Putin pronto a consegnare Snowden. La tv Usa Nbc: «Regalo a Trump»
di Anna Guaita
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Sabato 11 Febbraio 2017, 01:02 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 17:59

«Semplici speculazioni»: così Antoli Kucherena, l'avvocato della talpa del Datagate Edward Snowden, ha commentato la notizia della Nbc secondo cui la Russia starebbe prendendo in considerazione la possibilità di consegnare Snowden agli Stati Uniti come una sorta di «dono» per Donald Trump.

Questa eventualità era stata ventilata già un mese fa dall'ex vice direttore della Cia Michael Morell, e allora la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, criticò Morell accusandolo di «ideologia da tradimento» e annunciò che le autorità russe avevano recentemente esteso per altri due anni il permesso di soggiorno in Russia a Snowden. «Finalmente: la prova inconfutabile che non ho mai collaborato con l'intelligence russa», ha invece commentato su Twitter lo stesso Edward Snowden. 

La Nbc ha riferito che l'intelligence americana avrebbe raccolto informazioni secondo le quali Mosca starebbe valutando se consegnare Snowden all'amministrazione Trump. Il presidente ha spesso definito l'ex Nsa «spia» e «traditore». Lo avrebbe detto all'emittente un alto funzionario Usa che ha visionato una serie di rapporti confidenziali, nei quali si ipotizza questo «regalo» a Trump per ingraziarselo.

Una seconda fonte dell'intelligence conferma che queste informazioni provenienti dalla Russia sono state raccolte sin dall'insediamento del nuovo presidente. L'avvocato di Snowden alla American Civil Liberties Union, Ben Wizner, ha detto alla Nbc di non essere a conoscenza di alcun piano che prevede la consegna di Snowden alle autorità americane. «Non abbiamo ricevuto segnali in questo senso, e non abbiamo nuovi motivi di preoccupazione», ha spiegato.

Lo specialista di intelligence rivelò al mondo i segreti della National Security Agency, l'agenzia per la sicurezza americana, nel 2013. Dopo aver consegnato alla stampa migliaia di documenti, Snowden era fuggito a Hong Kong e da lì a Mosca, dove è rimasto, senza poter trovare un passaggio aereo per trasferirsi in uno degli Stati sudamericani che gli avrebbero offerto asilo politico (Ecuador, Nicaragua, Bolivia e Venezuela). Vladimir Putin stesso ha poi offerto a Snowden asilo, ma a condizione che smettesse di «agire contro gli Stati Uniti». Snowden è stato incriminato nel giugno del 2013 per aver "comunicato a persone non autorizzate informazioni riguardanti la sicurezza nazionale", cioé è stato incriminato di spionaggio. 

L'ipotesi di un rientro forzato di Snowden come un favore a Trump viene considerato possibile dagli analisti americani. Sarebbe il coronamento del rapporto che si è creato fra i russi e Trump nel corso della campagna elettorale del 2016. Com'è noto, questa amicizia si è manifestata anche con le interferenze degli hacker russi ai danni dei democratici durante la campagna. Proprio per protesta contro quelle interferenze, nelle ultime settimane della sua presidenza, Barack Obama ha imposto nuove sanzioni contro Mosca.  A quanto pare però, il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Flynn, aveva convinto l'ambasciatore russo che una volta arrivato il nuovo presidetne i rapporti si sarebbero ammorbiditi, e le sanzioni sarebbero state sollevate. La restituzione di Snowden potrebbe essere un primo passo nella nuova fase "distensiva" fra i due Paesi.

Nelle ultime settimane della presidenza Obama si era pensato che il presidente potesse dargli la grazia, come ha fatto con il caporale Chelsea Manning, colpevole di aver trasferito nel 2010 a Wikileaks informazioni segrete. Manning tuttavia era stato processato, aveva ammesso la propria colpa, si era detto pentito e aveva scontato sette anni di carcere. 



 

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