Tutto è cominciato lo scorso marzo. Era un freddo venerdì sera quando Jennifer, madre di 25 anni, è precipitata con la sua automobile nelle acqua gelide del fiume Spanish Fork. Era di ritorno da una cena in famiglia a casa del padre. Ciò che le ha fatto perdere il controllo della vettura rimane ancora adesso un mistero: dopo aver sbandato e aver perso la ruota anteriore, la macchina ha sfondato il muro di cemento del ponte e si è riversata in acqua. Ci sono volute ben 14 ore prima che un pescatore si accorgesse dell’incidente e allertasse le autorità.
L’acqua del fiume era talmente fredda che alcuni dei sette agenti di polizia e vigili del fuoco intervenuti sono stati successivamente curati per ipotermia. Insieme, hanno trovato all’interno della macchina il corpo senza vita di Jennifer, morta, secondo l’autopsia, parecchie ore prima dell’arrivo dei soccorsi. Poi, stando alle loro testimonianze, hanno udito una voce femminile che li ha incoraggiati a cercare nella parte posteriore della vettura. Ed è qui che è avvenuta la straordinaria scoperta: la piccola Lily era ancora viva, a testa in giù e legata al seggiolone.
«Ricordo chiaramente di aver udito una persona dire: "Aiuto siamo qui dentro". Non potrei mai dimenticarlo - ha sottolineato l’ufficiale Beddoes -. Per due notti non ho chiuso occhio cercando di capire cosa fosse successo esattamente. Tutto quello che so è che qualcuno, forse un angelo, ha attirato la nostra attenzione e così abbiamo potuto salvare Lily. L’abbiamo trasferita in un ospedale di Salt Lake City perché l’abbiamo recuperata priva di conoscenza, anche se il suo piccolo cuore aveva resistito al freddo, e si è subito ripresa».
Oggi Lily sta bene e fa grossi progressi, parla ed è una bimba felice. Gli inquirenti sono ancora a lavoro per cercare di capire cosa successe davvero la notte dell’incidente. Per il momento, però, non hanno trovato segni di frenata né guasti meccanici all’interno della vettura. Quello che è certo è che si è trattato di un vero e proprio miracolo che la piccola si sia salvata. «Questa vicenda mi ha segnato molto – ha continuato Beddoes, che ha anche scritto un libro per raccontare meglio cosa successe quella notte di marzo dello scorso anno -. Si può credere o meno a questa spiegazione paranormale, ma ci sono più testimoni che possono confermare quanto io ho udito, e persino un video che abbiamo girato con le nostre telecamere lo prova».
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