Usa, droga una 18enne e la stupra: la ragazza muore, lui butta il cadavere e si vanta con gli amici

Usa, droga una 18enne e la stupra: la ragazza muore, lui butta il cadavere e si vanta con gli amici
di Federica Macagnone
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Sabato 10 Febbraio 2018, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 21:15

L'ha attirata in casa sua, l'ha drogata e usata, ha fatto sesso con lei mentre era semisvenuta per un'overdose e poi l'ha lasciata morire senza preoccuparsene affatto: «Ero troppo stanco per portarla al pronto soccorso e sono andato a dormire» ha raccontato a un amico il giorno successivo, dopo averla trovata morta con la schiuma alla bocca. Poi, dopo averla infilata in una cassa, invece di avvisare la polizia è andato a lavorare come se niente fosse al ristorante Dairy Queen, vantandosi con gli amici di essersi portato a letto quella ragazza incontrata la sera prima: «È morta facendo sesso con me». Una serie di comportamenti allucinanti che, insieme ad alcuni messaggi inviati durante la notte precedente agli amici, hanno inchiodato Brian Roberto Varela, un 19enne di Lynnwood (nello Stato di Washington), arrestato martedì per l'omicidio colposo e lo stupro della 18enne Alyssa Mae Noceda, studentessa della Mariner High School. Il ragazzo, che mercoledì in tribunale è stato visto sogghignare, è stato definito dal pubblico ministero «una persona completamente priva di sensibilità che mostra uno scioccante disprezzo per la vita umana». Il giudice ha confermato la carcerazione con una cauzione fissata a 500mila dollari. 
 

 

Alyssa, che aveva da poco lasciato il fidanzato, ha incontrato Brian sabato sera durante una festa a Lynnwood e lo ha seguito a casa sua. Una volta lì, ha sniffato una striscia di Percocet, un antidolorifico a base di ossicodone, e ha assunto THC liquido offerto dal ragazzo. A quel punto è andata in overdose, è svenuta e Brian, invece di chiedere aiuto o portarla in ospedale, l'ha violentata: «Non so nemmeno se era ancora viva quando ho fatto sesso con lei» ha detto in seguito ai suoi amici. Con scioccante noncuranza, subito dopo è andato a letto. Per un attimo aveva anche pensato di portarla in ospedale: «Ma ero troppo stanco e mi sono messo a dormire». Non prima, però, di aver inviato agli amici alcune foto di Alyssa in stato d'incoscienza, con solo un paio di slip indosso e con le labbra gonfie e violacee, commentando: «Penso che respirasse ancora» e aggiungendo: «La sto distruggendo per passare il tempo». 

Dopo quella nottata macabra e scioccante, al risveglio Brian ha trovato Alyssa morta: invece di chiamare la polizia, le ha spezzato le gambe e l'ha infilata in un bidone di plastica, riservandosi in seguito di riempirlo di cipolle e seppellirlo. Chiusa a chiave la sua stanza, è andato tranquillamente al ristorante in cui lavora: una volta lì si è vantato in modo delirante con alcuni colleghi di aver fatto sesso con Alyssa, descrivendo nei dettagli come le avesse rotto le gambe per farla entrare nel bidone. A quel punto la sua sorte era segnata: un collega, dopo aver visto su Facebook un post in cui la madre di Alyssa denunciava la scomparsa della figlia, ha allertato la polizia, che martedì mattina è andata a casa Brian e ha trovato il cadavere della ragazza. 

Interrogato dagli agenti, il ragazzo ha ammesso di aver fatto sesso con Alyssa, sostenendo però che si era trattato di rapporti consensuali, e di aver nascosto il cadavere e di non aver chiamato la polizia perché era troppo impaurito.
Ha confessato inoltre che, dopo aver letto il post della madre della ragazza su Facebook, ha usato il pollice di Alyssa per sbloccare il suo iPhone e aggiornare Snapchat, così da far sembrare che fosse ancora viva e che fosse scappata da casa. Tutti racconti che non hanno certo intenerito il giudice, sotto choc anche lui per l'assoluta insensibilità dimostrata dal ragazzo: Brian resterà in carcere fino al processo. Se avesse avuto appena un briciolo di umanità forse Alyssa sarebbe ancora viva.

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