Usa, donna uccide il figlio di 4 anni perché ha rotto un uovo, il marito aveva decapitato la madre nel 2013

Usa, donna uccide il figlio di 4 anni perché ha rotto un uovo, il marito aveva decapitato la madre nel 2013
di Federica Macagnone
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Domenica 29 Gennaio 2017, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 12:19

Zamair aveva una sola colpa: essere nato da due assassini dalla psiche sconvolta. Lui era solo un bambino di 4 anni, ucciso dalla furia omicida di sua madre, la 26enne Zarah Coombs, per aver rotto un uovo a terra nella loro casa di Brooklyn. Adesso, a poche ore di distanza da questa tragedia che ha sconvolto gli Stati Uniti, emerge un particolare ancora più inquietante: il padre del piccolo Zamair, Bahsid McLean, è stato condannato a 25 anni di carcere nel febbraio 2013 quando decapitò e smembrò con un Black & Decker la propria madre Tanya Byrd, infilando i pezzi del cadavere in sacchetti della spazzatura e scattandosi un selfie mentre teneva in mano la testa della donna.
 

 


Un macabro omicidio che potrebbe aver lasciato il segno anche nella vita di Zarah, che all'epoca aveva deciso di cambiare nome e di divorziare. Adesso a finire nel mirino della polizia c'è lei, trasformatasi da vittima di un destino che l'aveva portata a sposare un killer in assassina del suo bambino.

Mercoledì Zarah era a casa con tre dei suoi quattro figli quando Zamair si è lasciato sfuggire un uovo dalle mani, frantumandolo in terra: la donna, infuriata, ha iniziato a picchiarlo con un manico di scopa fino a quando il piccolo ha smesso di respirare. In preda al panico, ha messo il corpo in un bidone e lo ha lasciato in bagno fino all'arrivo del fidanzato, Jamari Richardson. L'uomo, una volta a casa, ha tentato di rianimare il piccolo con un massaggio cardiaco fino all'arrivo dell'ambulanza. Quando i medici sono arrivati Zamair era in condizioni disperate: non respirava e aveva la bava alla bocca. Portato d'urgenza al Brookdale University Hospital, è stato dichiarato morto cinque ore dopo il ricovero: aveva tagli, contusioni e abrasioni su tutto il corpo. «Ho assistito alla scena dei soccorsi e sono rimasto sconvolto - ha raccontato Ray Moore, 18 anni, un vicino di casa - Zarah era come disinteressata, non mostrava alcun rimorso». All'inizio la donna ha raccontato che il figlio era morto nel bidone dove lo aveva abbandonato per prendersi cura del bimbo più piccolo. Solo nella tarda serata di mercoledì ha confessato ed è stata arrestata: è accusata di omicidio e possesso illegale di armi. 

«Non è una cosa pazzesca? - dice Cassandra McLean-Smith, sorella di Tanya Byrd e zia di Bashid - Un ragazzo uccide sua madre e poi sua moglie uccide suo figlio. Il suo bambino. È assurdo. Dove stiamo andando?». La donna, che ha saputo della morte del nipotino solo sabato tramite la telefonata di un conoscente, aveva visto il piccolo solo una volta, quando aveva meno di un anno. «Da quel momento non faccio altro che piangere: come si fa a picchiare un bambino fino a quel punto? Come ci si può abbandonare a una ferocia di quel tipo? Aveva solo 4 anni». Cassandra racconta che lei e i suoi parenti si erano opposti al matrimonio tra il nipote e Zarah. «Non eravamo contro di lei, eravamo contro Bahsid - dice la donna - Mio nipote era un poco di buono: era un bullo, non lavorava, si faceva mantenere dalla madre. Non riuscivamo a capire cosa lei trovasse in lui». In famiglia, evidentemente, c'era il forte sentore che quel ragazzo non avrebbe combinato nulla di buono e che avrebbe sparso dolore intorno a sé, come poi è puntualmente avvenuto. 

«Non avrei mai pensato, comunque, che mio fratello potesse fare una cosa del genere a mia madre - dice Porsche Lovett, sorella di Bahsid - E non avrei mai creduto che mio nipote potesse morire così.
Zarah era una ragazza dolce: proprio non riesco a capire, non ci riesco».

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