Fra le accuse comminategli vi sono appropriazione indebita, abuso d'ufficio e truffa, come nei casi in cui veniva richiesto una credito d'acconto sulla prima casa a nome di utenti all'oscuro di tutto. In questi dieci anni alcuni dei dipendenti, poi rivelatisi colpevoli, hanno anche ricevuto promozioni, aumenti di stipendio e bonus economici.
La vicenda sarebbe stata nota alla dirigenza della IRS da molto tempo. Nonostante ciò non vi sono stati licenziamenti, sebbene una legge del 1998 preveda la fine della collaborazione in caso di tasse non pagate: «Dato il suo ruolo critico nell'amministrazione delle tasse federali, la IRS deve assicurarsi che i propri impiegati non abbiano pendenze fiscali, così da mantenere un rapporto franco e trasparente con gli utenti. Ogni violazione fiscale di impiegati dell'IRS verrà presa molto seriamente» ha detto J.Russell George, ispettore generale del Ministero del Tesoro. Il report, distribuito proprio dal Dicastero del Tesoro americano, parte dal 2004 per arrivare al 2013 e ha evidenziato come circa il 98% dei suoi 85.000 impiegati paghi regolarmente le tasse. È la più alta percentuale rispetto a ogni altra agenzia federale, dove la media degli evasori è intorno all'8%.
L'IRS ha deciso che chi non è stato licenziato dovrà affrontare forti azioni disciplinari fra reprimende e sospensioni. Nell'ultimo anno l'agenzia ha iniziato a negare bonus sulle performance agli impiegati che volontariamente non pagavano le loro tasse.
I controlli avvengono due volte all'anno, attraverso uno screening process per identificare gli impiegati a che dovrebbero andare a rimborso. Dopo aver effettuato questi controlli, l'IRS ha scoperto 18.300 casi in cui vi è stata una semplice omissione involontaria relativamente al pagamento delle tasse, mentre 1580 persone hanno volontariamente evitato di pagare i propri contributi. Fra di essi, il 25% è stato poi licenziato, mentre un altro 14% è stato pre pensionato oppure si è dimesso.