Kiev, incendiata sede partito comunista. Il presidente Turcinov: amnistia a filorussi se consegnano armi

Kiev, incendiata sede partito comunista. Il presidente Turcinov: amnistia a filorussi se consegnano armi
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Giovedì 10 Aprile 2014, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 19:02

La sede del partito comunista a Kiev stata distrutta nella notte da un incendio di probabile natura dolosa, come confermerebbero le taniche di benzina ritrovate all'interno e gli evidenti segni di scasso.

Lo riferiscono i media ucraini e russi. I comunisti hanno tenuto una linea ostile alla rivolta filo occidentale del Maidan.

Il quartier generale dei comunisti ucraini era stato restituito al partito solo recentemente, dopo essere stato occupato dagli attivisti del Maidan in febbraio, quando era stata oggetto di un attentato incendiario anche l'abitazione del leader comunista Petro Simonenko. L'altro ieri in parlamento era scoppiata una rissa tra i deputati comunisti e quelli del partito nazionalista 'Svobodà durante un intervento in aula di Simonenko, che aveva accusato i nazionalisti di essere responsabili della crisi in atto nel Sud-Est del Paese.

Il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turcinov ha assicurato un'amnistia per gli insorti filorussi se consegneranno le armi e lasceranno liberi gli edifici amministrativi occupati. Lo fa sapere l'agenzia Interfax. Il capo di Stato si sarebbe detto «pronto a firmare un decreto presidenziale» in tal senso. Gli insorti filorussi armati, che lo stesso Turcinov ha definito nei giorni scorsi «terroristi», hanno ancora in mano il palazzo dell'amministrazione regionale di Donetsk e la sede dei servizi segreti (Sbu) di Lugansk.

Intanto le autorità russe considerano le accuse del segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen contro Mosca come un tentativo di rafforzare l'importanza dell'Alleanza. A scriverlo sul suo sito è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Interfax. «Le continue accuse contro di noi del segretario generale - sostiene Lavrov - suggeriscono che l'alleanza sta cercando di utilizzare la crisi in Ucraina per 'serrare le filà a fronte di qualche minaccia esterna immaginaria presumibilmente rivolta ai Paesi della Nato, così come di rafforzare l'importanza dell'alleanza su tali questioni nel 21esimo secolo».

L'assemblea del Consiglio d'Europa ha sospeso i diritti di voto della delegazione russa fino alla fine dell'anno, a causa dell'annessione della Crimea da parte della Russia. Dopo il voto la delegazione di Mosca è uscita dall'aula per protesta. Il capo delegazione Alexei Pushkov ha detto che la Russia potrebbe ripensare la propria futura partecipazione all'assemblea dell'organizzazione di difesa dei diritti umani che include 47 Stati membri.

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