Vertice Nato, si prepara la guerra all'Isis. Ma sulla Russia Usa e Ue sono divisi

Vertice Nato, si prepara la guerra all'Isis. Ma sulla Russia Usa e Ue sono divisi
di Marco Conti
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Venerdì 5 Settembre 2014, 00:29 - Ultimo aggiornamento: 08:27

dal nostro inviato

Marco Conti

NEWPORT - Un vertice cruciale in un momento cruciale.

A definire in questo modo il summit della Nato che si chiude oggi alle porte di Cardiff, è il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. L’atmosfera è un po’ da guerra fredda e non solo per il clima e l'umiditá che circonda il resort golfistico dove gli inglesi hanno organizzato il vertice che si è aperto con una riunione a sei, Obama, Merkel, Cameron, Hollande, Renzi più il primo ministro ucraino Poroshenko, In agenda anche la minaccia jihadista dell'Isis e l'Afghanistan, ma si comincia dal punto più delicato e dolente. Ovvero dalla risposta che l'Occidente intende dare alla Russia che minaccia i confini Est dell'Europa e che «alle parole non fa seguire i fatti».

La forza di pronto intervento di 4 mila uomini, pronti a spostarsi lungo il confine baltico è la prima risposta che l'Alleanza dà a paesi, come la Lettonia, molto preoccupati per la pressione di Mosca. Una misura che dà il senso della preoccupazione dei paesi dell'Est e che archivia lo spirito di Pratica di Mare, dove nel 2002 si misero le basi di una nuova relazione della Nato con Mosca. Acqua passata in poco più di dieci anni e a distanza di un anno dal pur “nervoso” G20 di San Pietroburgo. Ad Obama e Cameron però non basta e sollecitano nuove misure economiche contro la Russia. Un nuovo pacchetto è stato deciso nell'ultimo Consiglio Europeo, ma nel concreto non c'è ancora intesa anche perché, spiega il ministro Mogherini, «non tutti i paesi che sono nella Nato sono in Europa» e viceversa. Si prende tempo e si cerca di escludere la soluzione militare.

Soprattutto si attende l'incontro di oggi a Minsk al quale «dovranno seguire atti concreti sul terreno».

Già troppe volte accordi ed incontri sono stati disattesi ed è per questo che Londra e Washington premono mentre Berlino, Parigi e Roma si muovono con maggiore cautela nella convinzione che altre sanzioni rischiano di aumentare la tensione. Su questa linea prudente si muove la proposta fatta dal presidente francese Francois Hollande al presidente ucraino Poroshenko di organizzare una riunione con Putin e Angela Merkel. «Non ci può essere soluzione militare alla crisi ucraina», ha ribadito il presidente francese.

LETTURE DIVERSE

La lettura che si dà a Washington dell'incontro a sei di ieri mattina contiene però sfumature diverse. Il consigliere per la sicurezza nazionale nazionale della Casa Bianca Ben Rhodes sostiene che il presidente americano e i leader europei hanno condannato la continua e flagrante violazione della sovranità e integrità territoriale di Kiev. In attesa dellle sanzioni che Bruxelles sta mettendo a punto, la Nato annuncia un pacchetto di misure per sostenere il rafforzamento della sicurezza dell'Ucraina. «Gli alleati hanno stabilito di stanziare 15 milioni di euro attraverso la Nato», spiega in serata Rasmussen che poche ore prima aveva anche ribadito come l’ipotesi di un’adesione di Kiev alla Nato non è fra le possibilità a breve termine. Al di là delle divisioni sulla questione russa, i leader della Nato si ritrovano invece compatti sulla necessità di un intervento più energico contro l’Isis. «Sono sicuro - dice Rasmussen - che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza alla Nato, gli alleati la valuterebbero seriamente». Di Iraq e Siria si parlerà oggi dopo che l'argomento è stato avviato dai Ventotto nella cena al castello di Cardiff protetto da un gigantesco apparato di polizia.