Ucraina, mandato d'arresto internazionale per Yanukovich. La Nato: «Evitiamo divisioni nel paese». Ma la Russia muove le truppe

Ucraina, mandato d'arresto internazionale per Yanukovich. La Nato: «Evitiamo divisioni nel paese». Ma la Russia muove le truppe
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Mercoledì 26 Febbraio 2014, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 11:21

La procura generale ucraina ha emesso un mandato d'arresto internazionale per l'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich per uccisione di massa. Lo fa sapere il nuovo procuratore generale Oleg Makhnitski, esponente del partiti nazionalista Svoboda.

«La Nato e l'Ucraina hanno una distinta partnership che si incarna nella commissione Nato-Ucraina. Attraverso questa partnership la Nato resta pronta ad impegnarsi con l'Ucraina e assisterla con l'attuazione delle riforme. La riforma della Difesa e della cooperazione militare restano priorità chiave. Elogiamo le forze armate per non essere intervenute nella crisi politica», così i ministri della Difesa della Nato in una dichiarazione congiunta.

Ma questo principio viene messo in dubbio dalle mosse dell'ingombrante e influente vicino, la Russia.

Il ministro russo della difesa Serghiei Shoigu, pur ribadendo che le esercitazioni ordinate oggi da Putin con 150mila uomini circa non sono collegate alla crisi a Kiev, non ha escluso che «queste manovre possano svolgersi vicino ai confini della Russia con gli altri Stati, tra i quali può capitare anche l'Ucraina».

Il caos in Crimea Migliaia di manifestanti filoucraini hanno invaso il parlamento regionale della Repubblica autonoma di Crimea a Simferopol. Immagini televisive mostrano la folla che entra nell'edificio, travolgendo le forze di polizia. I manifestanti sono in gran parte appartenenti alla minoranza tatara e protestano contro la riluttanza delle autorità locali a riconoscere la nuova leadership di Kiev. Parte dell'Ucraina, la Crimea è abitata prevalentemente da russi. I manifestanti, che sventolavano bandiere con la scritta «gloria all'Ucraina», si erano prima confrontati con una manifestazione avversa di russi e cosacchi che sventolavano bandiere russe.

Le violenze Tafferugli, con qualche colpo basso, numerosi insulti e qualche ferito lieve, tra migliaia di tartari musulmani - popolazione locale deportata in epoca staliniana schieratasi con Kiev - e migliaia di russofoni, che si fronteggiano a Sinferopoli, capitale della Crimea, vicino alla sede del parlamento locale. La polizia ha formato un cordone per dividerli. Precedentemente i tartari, al grido di 'Allah è grandè, erano riusciti anche spingere fuori dal cortile del parlamento i filorussi e ad entrare nell'edificio.

I tartari Circa 5mila sostenitori della protesta antigovernativa che ha portato alla caduta di Ianukovich si sono riuniti davanti al Consiglio supremo della Crimea a Simferopoli per manifestare contro una possibile secessione della penisola. Molti dei dimostranti sono tatari, gruppo etnico oggetto di atti di discriminazione razziale da parte della maggioranza russofona e che rappresenta il 12% della popolazione della Crimea. Davanti al parlamento c'erano però anche circa 700 filorussi e si sono registrati dei tafferugli.

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