Tuttavia per lei era semplicemente una piccola storiella da liceali, un rapporto senza particolare importanza. E così quando Erika Friman, 20 anni, aveva iniziato a frequentare proprio il suo migliore amico Christian Aguilar, 19, Pedro ha deciso che qualcuno era di troppo. Ha sedato Christian con un cocktail di farmaci prima di strangolarlo e seppellirlo in un boschetto fuori Gainesville, in Florida.
È la storia di un triangolo amoroso e di un sentimento non corrisposto quella che si cela dietro il macabro omicidio di Christian. La donna al centro di questo amore conteso è Erika, originaria di Miami che ha frequentato la scuola e poi l'università con entrambi i ragazzi. La giovane aveva avuto una piccola storiella con Pedro ai tempi del liceo ma poi le sue attenzioni si erano riversate su Christian e i due avevano iniziato a frequentarsi.
Da qui sono iniziate le persecuzioni: Pedro la tartassava di lettere, sms, telefonate e messaggi su Facebook. Per attirare la sua attenzione era poi passato a raccontarle che stava meditando di suicidarsi e la ragazza, nel tentativo di fargli cambiare idea, aveva iniziato a uscire con lui.
«Era un momento delicato della sua vita – ha dichiarato Erika – Gli ho detto della mia storia con Christian ma non volevo facesse qualcosa di sbagliato». Anche l’amico si sentiva un po' in colpa e aveva chiesto a Pedro di incontrarsi per qualche consiglio su come affrontare la depressione. La ragazza avrebbe dovuto vedere il suo fidanzato dopo l'incontro, ma a cena, quella sera, Christian non arrivò mai.
Il ragazzo è stato prima stordito e poi strangolato. L'auto di Pedro è stata ritrovata sporca di sangue, la cintura con la quale aveva ucciso l’amico era ai piedi del sedile posteriore e tutto all'interno della macchina faceva pensare a una violenta colluttazione: il tettuccio era raschiato, una scarpa era sporca di sangue e il parabrezza era incrinato.
La pala con la quale il ragazzo è stato seppellito è stata ritrovata sporca di sangue e di fango in un cassonetto poco distante da casa di Pedro.
Le immagini di una videocamera di sorveglianza di un negozio mostrano con quale glaciale freddezza il ragazzo fosse andato a comprare la pala, il nastro adesivo, le bende e i sonniferi, una sola notte prima dell’omicidio. Il tutto accompagnato dall'amico, ignaro dei suoi piani.
Ci sono voluti 22 giorni di ricerche per ritrovare il corpo di Christian: un cacciatore che si aggirava nel bosco ha notato prima un forte odore e poi ha intravisto la testa di Christian che era semisepolta.
Su Pedro pesa l'accusa di omicidio, sequestro di persona, trasporto illegale di corpo e falsa testimonianza. Secondo la difesa i due amici avrebbero fatto a pugni ma poi Christian sarebbe sceso dalla macchina e di lui si sarebbero perse le tracce. La decisione finale spetta ai giudici, il processo è ancora in corso.