Uccide il migliore amico strangolandolo con una cintura: gli aveva “rubato” la ragazza

La macchina di Pedro Bravo
di Federica Macagnone
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Sabato 9 Agosto 2014, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 00:43
Pedro Bravo, 20 anni, era ossessionato da quella ragazza. Aveva deciso di frequentare un'altra universit per starle vicino.



Tuttavia per lei era semplicemente una piccola storiella da liceali, un rapporto senza particolare importanza. E così quando Erika Friman, 20 anni, aveva iniziato a frequentare proprio il suo migliore amico Christian Aguilar, 19, Pedro ha deciso che qualcuno era di troppo. Ha sedato Christian con un cocktail di farmaci prima di strangolarlo e seppellirlo in un boschetto fuori Gainesville, in Florida.



È la storia di un triangolo amoroso e di un sentimento non corrisposto quella che si cela dietro il macabro omicidio di Christian. La donna al centro di questo amore conteso è Erika, originaria di Miami che ha frequentato la scuola e poi l'università con entrambi i ragazzi. La giovane aveva avuto una piccola storiella con Pedro ai tempi del liceo ma poi le sue attenzioni si erano riversate su Christian e i due avevano iniziato a frequentarsi.



Da qui sono iniziate le persecuzioni: Pedro la tartassava di lettere, sms, telefonate e messaggi su Facebook. Per attirare la sua attenzione era poi passato a raccontarle che stava meditando di suicidarsi e la ragazza, nel tentativo di fargli cambiare idea, aveva iniziato a uscire con lui.



«Era un momento delicato della sua vita – ha dichiarato Erika – Gli ho detto della mia storia con Christian ma non volevo facesse qualcosa di sbagliato». Anche l’amico si sentiva un po' in colpa e aveva chiesto a Pedro di incontrarsi per qualche consiglio su come affrontare la depressione. La ragazza avrebbe dovuto vedere il suo fidanzato dopo l'incontro, ma a cena, quella sera, Christian non arrivò mai.



Il ragazzo è stato prima stordito e poi strangolato. L'auto di Pedro è stata ritrovata sporca di sangue, la cintura con la quale aveva ucciso l’amico era ai piedi del sedile posteriore e tutto all'interno della macchina faceva pensare a una violenta colluttazione: il tettuccio era raschiato, una scarpa era sporca di sangue e il parabrezza era incrinato.



La pala con la quale il ragazzo è stato seppellito è stata ritrovata sporca di sangue e di fango in un cassonetto poco distante da casa di Pedro.



Le immagini di una videocamera di sorveglianza di un negozio mostrano con quale glaciale freddezza il ragazzo fosse andato a comprare la pala, il nastro adesivo, le bende e i sonniferi, una sola notte prima dell’omicidio. Il tutto accompagnato dall'amico, ignaro dei suoi piani.



Ci sono voluti 22 giorni di ricerche per ritrovare il corpo di Christian: un cacciatore che si aggirava nel bosco ha notato prima un forte odore e poi ha intravisto la testa di Christian che era semisepolta.



Su Pedro pesa l'accusa di omicidio, sequestro di persona, trasporto illegale di corpo e falsa testimonianza. Secondo la difesa i due amici avrebbero fatto a pugni ma poi Christian sarebbe sceso dalla macchina e di lui si sarebbero perse le tracce. La decisione finale spetta ai giudici, il processo è ancora in corso.