Cadono le prime teste in Tunisia dopo l'attentato al museo del Bardo di mercoledì scorso che ha povocato la morte di 21 persone, fra cui quatro italiani, oltre ai due attentatori.
A pagare per ora sono i vertici delle forze di sicurezza deputate ad assicurare l'ordine nelle zone del museo del Bardo. Il premier tunisino Habib Essid, dopo una visita ieri sui luoghi dell'attentato, ha deciso di licenziare diversi responsabili del governatorato dopo aver notato numerose mancanze a livello della sicurezza in tutta la zona interessata.
Si tratta in particolare del Capo del distretto della sicurezza di Tunisi, del Direttore dell'amministrazione delle unità di Polizia della circolazione stradale, del Direttore della Sicurezza turistica; del Capo del distretto di sicurezza, del Capo della brigata dei servizi, del Capo del posto di polizia del Bardo e del distretto di sicurezza di Sidi Bachir.
Nell'ambito delle indagini sula strage, sarebbe stato poi emesso questa mattina un mandato di arresto nei confronti dell'agente di Polizia incaricato di vigilare il varco di accesso del Museo del Bardo. L'agente non si sarebbe infatti trovato materialmente sul posto di lavoro, al momento dei fatti. Il mandato di arresto segue all'interrogatorio del poliziotto avvenuto questa mattina dallo stesso giudice istruttore che ha condotto gli interrogatori al capo del distretto di Polizia e del posto di Polizia del Bardo, anche per chiarire le responsabilità delle defaillances, dimostrate a differenti livelli dell'apparato di sicurezza tunisino in questa occasione.