Trump contro l'Fbi: «Voglio un'inchiesta per scoprire se hanno spiato la mia campagna»

Trump contro l'Fbi: «Voglio un'inchiesta per scoprire se hanno spiato la mia campagna»
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Lunedì 21 Maggio 2018, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 14:45
È scontro aperto fra Donald Trump e l'Fbi sul presunto informatore inviato dal Bureau per spiare la campagna del tycoon nell'estate del 2016, nell'ambito di una indagine sfociata poi nel Russiagate. Dopo tanti attacchi, ora il presidente esige una inchiesta formale. «Con la presente chiedo, e lo farò ufficialmente domani, che il dipartimento di giustizia esamini se l'Fbi/Doj (dipartimento di giustizia, ndr) ha infiltrato o sorvegliato la campagna di Trump per motivi politici - e se istanze o richieste del genere sono state fatte da persone nell'amministrazione Obama», ha twittato, valicando per la prima volta la linea rossa che separa il presidente dall'amministrazione della giustizia, peraltro in una indagine che lo riguarda.

Un modo, secondo molti osservatori, per sabotare l'inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller e rinviare il faccia a faccia con il
grande inquisitore che potrebbe mettere a rischio la sua sopravvivenza politica. La mossa è stata preceduta da una intervista alla Fox di Rudy Giuliani, il suo nuovo avvocato di punta, il quale ha ammonito che prima di concordare un interrogatorio con Mueller il team legale di Trump vuole saperne di più sull'informatore, una presenza che i media danno per certa. Negli ultimi giorni Trump e i suoi alleati repubblicani al Congresso avevano aumentato gli attacchi per avere informazioni sull'informatore evocando possibili motivazioni politiche ma il dipartimento di giustizia e l'Fbi avevano frenato sostenendo che rivelarne il nome comprometterebbe le fonti di intelligence.

Alcuni grandi quotidiani, come il New York Times e il Washington Post, hanno scelto di non scoprire l'identità dell' interessato ma alcuni media Usa, come la Fox (filo Trump) lo hanno già fatto. Si tratterebbe di Stefan Halper, 73 anni, un professore universitario di Cambridge che avrebbe forti legami con l'intelligence Usa e britannica e che ha servito nelle amministrazioni Nixon, Ford e Reagan. Halper fu implicato in un altro scandalo, quando nel 1980 fu sospettato di aver lavorato per conto della Cia per spiare la campagna di Carter a favore di quella di George H.W. Bush. L'accademico britannico incontrò nell'estate 2016 alcuni esponenti della campagna di Trump, tra cui i consiglieri George Papadopoulos, Carter Page e Sam Clovis, offrendo il suo aiuto.

Tutti e tre sono già stati sentiti da Mueller.
Papadopoulos si è anche dichiarato colpevole di aver mentito all'Fbi sui suoi rapporti con il governo russo. Il Nyt ha confermato che l'Fbi mandò un informatore per parlare con due consiglieri della campagna di Trump (Papadopoulos e Page) ma solo dopo aver ricevuto prove che la coppia aveva legami sospetti con la Russia. Trump insinua invece che il Bureau avrebbe infiltrato il suo comitato elettorale per motivi politici evocando un possibile imput dell'amministrazione Obama. Nel caso, sostiene, sarebbe uno scandalo «più grande del Watergate».
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