Trump riammette i rifugiati ma 11 Paesi restano esclusi

Trump (ansa)
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Ottobre 2017, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 20:50

Donald Trump ha varato l'atteso decreto con cui riammette l'ingresso dei rifugiati negli Stati Uniti, ma introducendo criteri di selezione molto più stringenti rispetto al passato. E prevedendo in particolare controlli ancor più duri per i cittadini di undici Paesi le cui domande saranno valutate caso per caso. Questi paesi però non vengono per ora identificati dalle autorità Usa. Il decreto pone quindi fine al bando che il presidente americano aveva varato quattro mesi fa.

I nuovi controlli rafforzati per i rifugiati che fanno domanda di ingresso negli Stati Uniti comprendono la raccolta di ulteriori informazioni sulla propria vita e la propria famiglia, lo scambio di informazioni tra le varie agenzie federali, l'invio di agenti anti-frode all'estero per verifiche sul posto. In alcuni casi i controlli potrebbero durare anche anni. «La sicurezza del popolo americano è la più alta priorità del governo», ha commentato il segretario ad interim per la Sicurezza interna Elaine Duke.

Il Senato intanto ha abolito la norma che facilita la class action contro le banche. 

Il Congresso ha aperto due inchieste sull'era Obama, connesse a Hillary. La commissione Giustizia della Camera indagherà sulla gestione dell'emailgate da parte del dipartimento di Giustizia. Quella Intelligence invece sull'ok dato dall'ex segretario di Stato all'accordo del 2010 col quale una società appoggiata da Mosca ha ottenuto il controllo di gran parte dell'uranio degli Usa. Entrambe le questioni erano state sollevate da Trump in campagna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA