Trump attacca grandi magazzini su account Casa Bianca per difendere la figlia

Trump attacca grandi magazzini su account Casa Bianca per difendere la figlia
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Mercoledì 8 Febbraio 2017, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 08:25

Donald Trump difende la figlia Ivanka su twitter. Ed è subito travolto da una pioggia di critiche. Il presidente usa il suo account personale per attaccare i grandi magazzini Nordstrom, che hanno scaricato la linea di abbigliamento e si accessori di Ivanka. Poi, quasi non soddisfatto, decide di ritwittarsi con l'account Potus.

La bufera non si fa attendere: Trump, è l'accusa, usa l'account presidenziale, pagato dai contribuenti americani, per promuovere e difendere gli affari di famiglia, in un eclatante caso di conflitto di interessi. Il senatore della Pennsylvania, Bob Casey, ritwitta il cinguettio di Trump all'attenzione del Dipartimento dell'Etica, spiegando come «è inappropriato per un presidente attaccare una società privata per rifiutarsi di arricchire la sua famiglia». E soprattutto condurre l'attacco usando l'account ufficiale del presidente, esercitando di fatto quello che può essere ritenuto un abuso di potere per criticare una società davanti a milioni di follower, precisamente 24,2 milioni per il suo account personale e 15,1 milioni per quello presidenziale.

 

«Mia figlia Ivanka è stata trattata ingiustamente da Nordstrom. È una bella persona, mi spinge sempre a fare la cosa giusta» è il tweet incriminato di Trump. Le azioni di Nordstrom risentono immediatamente dell'attacco e calano in Borsa. Ma si tratta di una flessione breve, e poco dopo tornano in territorio positivo. Nordstrom nell'annunciare la decisione di rinunciare alla collezione di Ivanka ha messo in evidenza come la scelta è legata solo a motivazioni economiche, e non politiche o legate alla campagna avviata sui social media per boicottare la linea Ivanka a causa del suo cognome.

Nordstrom diventa così una delle società attaccate da Trump su Twitter: sono già state sottoposte alla stessa esperienza Ford, Boeing e Lockheed Martin. Unica eccezione L.L. Bean: il presidente ha invitato i suoi follower ad acquistare dai grandi magazzini in risposta alla campagna di boicottaggio avviata in seguito alla decisione della nipote del fondatore di sostenere la campagna del presidente.

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