Trolls russi, attacco all'Italia: nel mirino anche Mattarella

Trolls russi, attacco all'Italia: nel mirino anche Mattarella
di Valentina Errante, Anna Guaita e Francesco Lo Dico
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Venerdì 3 Agosto 2018, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 09:54

ROMA Obiettivo destabilizzare. Da destra o da sinistra. Diffondere comunque idee e notizie (false) per demolire politicamente i partiti moderati e screditare anche Quirinale e presidente della Repubblica. I finti profili, creati in Savushkina Street a San Pietroburgo, sede dell'Internet research agency (Ira) agivano anche in Italia ed erano curati nei dettagli, per sembrare credibili: persone in carne con una vita e passioni ordinarie, foto e famiglie. Ogni tanto il commento a un fatto o una fake per condizionare le opinioni degli utenti. E così come contro Hillary Clinton, nel 2016, ad avvelenare la rete c'erano le finte associazioni di afroamericani, che puntavano a demolire la candidata democratica, anche in Italia gli attacchi non arrivavano soltanto da chi volesse il pugno di ferro contro immigrati e rom. Alcuni troll chiedevano più giustizia sociale e attaccavano il governo Renzi da sinistra. I profili dei 3000 utenti cancellati dai social (poco meno di 3 milioni i tweet e i post) esaminati dai ricercatori del dipartimento di comunicazione della Clemson University, sono stati condivisi dal sito Fivethirthyeight. Tweet, data, ora, numero di follower e condivisioni. E nelle 25mila pagine ci sono anche i casi italiani, esclusi dallo studio americano, come quelli francesi, tedeschi spagnoli e russi (1.500 fake in tutto) in un arco di tempo che va dal 2015 al 2017.
Spicca ciò che accade la notte del 27 maggio e oggetto di indagine da parte della polizia postale. E' il giorno del no del Capo dello Stato a Paolo Savona a ministro dell'Economia e dell'annuncio della procedura di impeachment da parte di Luigi Di Maio. Spuntano 400 nuovi profili tutti con la stessa origine dai quali partono migliaia di messaggi contro Mattarella, zeppi di insulti e favorevoli alle dimissioni

LE REAZIONI
Malgrado ciò il governo rimane indifferente ed esclude l'ipotesi che Lega e M5S abbiano ottenuto il successo elettorale grazie alle fake: Immediata, invece, la reazione del Pd, che invoca l'istituzione di una commissione d'inchiesta. Finora, l'intelligence ha sostenuto di non avere evidenze, ma potrebbe essere la questione troll potrebbe finire al centro della prima audizione del direttore generale del Dis, Alessandro Pansa, davanti al nuovo Copasir.
«È la solita tempesta in un bicchiere d'acqua. Non è la prima volta che dagli Usa arrivano attacchi contro Matteo Salvini - è il commento che arriva dal Carroccio - ma non è mai stato dimostrato alcun coinvolgimento, non abbiamo nulla a che fare con queste cose. Non si può chiedere ai nostri esponenti di verificare uno per uno i follower che li sostengono». Assoluta serenità trapela anche dal quartier generale pentastellato: «I troll russi di cui tanto si parla fanno notare dal Movimento si sono limitati per lo più a rilanciare i tweet di profili già noti che in qualche caso simpatizzavano per noi. E allora? Possiamo vietare ai russi di ritwittare o sentirci in colpa se lo hanno fatto? È la solita bolla di sapone, domani non ne parlerà più nessuno».

GLI USA
La Casa Bianca, invece, ieri, è passata al contrattacco. Dopo le polemiche sul summit bilaterale fra Trump e Putin a Helsinki, tutto lo stato maggiore addetto alla sicurezza del Paese si è presentato al briefing con i giornalisti, per informare sulla lotta degli Usa contro ulteriori interferenze di Mosca. Siamo infatti a meno di tre mesi dalle elezioni di metà mandato, per la rielezione della Camera e di un terzo del Senato. E il capo dell'Intelligence, Dan Coats, ha detto che si continua ad «Assistere a una campagna estesa da parte della Russia per cercare di indebolire e dividere gli Stati Uniti». Il capo dell'Fbi, Christopher Wray, ha costatato che la situazione «Va presa molto sul serio, perché la minaccia è vasta e profonda». Secondo Wray, il rischio non è legato solo alla scadenza elettorale, ma a tutte le strutture: «I nostri avversari stanno tentando di indebolire il nostro Paese».
 
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