Terzo giorno di attacchi contro la Libia
Gheddafi fa sparare sulla folla a Misurata

Raid su Bengasi
5 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Marzo 2011, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 22:33
ROMA - La coalizione oggi ha preso di mira le principali roccaforti di Gheddafi: Tripoli, attaccata per il terzo giorno consecutivo, Sabah, nel sud del paese, e Sirte, la citt natale del rais dove le autorit libiche lamentano molti morti. Il colonnello risponde usando scudi umani e martellando Misurata, dove secondo gli insorti vi sono stati quarantina di morti. La città, secondo un portavoce governativo, sarebbe ora sotto il controllo dei lealisti. Secondo l'ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli Stati maggiori unificati, la prima ondata di attacchi ha permesso di imporre la no-fly zone. E adesso si passa alla seconda fase, che prevede l'attacco ai rifornimenti per le truppe di Gheddafi.



I primi a riprendere i raid sulla Libia sono stati i francesi. Poco prima delle 14, sono decollati anche tre Tornado italiani da Trapani Birgi. In serata, i raid aerei si sono concentrati nuovamente su Tripoli. Nella capitale si sono udite forti esplosioni vicino al bunker del Colonnello, seguite dal rumore della contraerea. Il portavoce del governo ha poi dato notizia di attacchi anche contro Sirte e Sabah.



Nonostante i raid, le truppe lealiste sono riuscite ad entrare a Misurata, terza città libica 170 chilometri ad est di Tripoli. Secondo un portavoce dei ribelli, i gheddafiani sono entrati con i carri armati nel centro della città, dove si contano molti morti. Le forze di Gheddafi hanno portato civili a Misurata dalle città vicine per usarli come scudi umani.



Fonti mediche a Misurata hanno detto che le milizie di Gheddafi hanno ucciso 40 persone. «Hanno compiuto un massacro, sparavano anche con armi pesanti», ha detto al telefono un abitante di nome Saadoun. Bombardamenti da parte dell'esercito sono segnalati anche da abitanti della città orientale di Zenten, difesa strenuamente dai ribelli.



I lealisti bombardano il centro della città di Zintan, in Tripolitania, ha annunciato una fonte dei ribelli citata da al-Arabiya. Secondo la fonte, «le brigate circondano la città e ci stanno attaccando. Negli scontri in corso oggi siamo riusciti a catturare alcuni loro soldati».



Il Pentagono ha fatto sapere che Gheddafi «non è nella lista dei bersagli della coalizione. Alcuni giornalisti occidentali, però, in nottata sono stati portati nel complesso di Bab el Aziziya a Tripoli, la residenza di Gheddafi: a loro è stato mostrato un edificio completamente distrutto da un missile. La palazzina ospitava alcuni uffici. Secondo il portavoce libico sorgeva ad appena una cinquantina di metri dalla tenda dove il leader libico riceve gli ospiti di riguardo. Non si sa dove Gheddafi si trovasse al momento dell’attacco. I raid, criticati apertamente dalla Lega Araba, hanno permesso di neutralizzare le difese antiaeree.



Voci in Libia sulla morte di Khamis Gheddafi, figlio del colonnello Muammar, che sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Voci smentite dal governo. Secondo il sito dell'opposizione al-Manara, Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi, quando un pilota dell'aviazione passato con l'opposizione avrebbe aperto il fuoco nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli. Khamis Gheddafi era a capo di una delle brigate del regime impegnate contro gli insorti. Sesto dei figli del colonnello, aveva il grado di capitano dell'esercito ed era responsabile del reclutamento e dell'addestramento dei mercenari africani.



Gli Usa: estenderemo no fly zone. Il generale americano Carter Ham, comandante dell' Us Africa Command, ha detto che le operazioni sulla Libia puntano ora ad estendere la no fly zone. «L'operazione finora è riuscita. È stata eseguita facendo molta attenzione a evitare vittime civili. L'avanzata delle forze di Gheddafi verso Bengasi è stata fermata». Interpellato sulle vittime civili di Misurata il generale Ham ha precisato che «l'estensione della no fly zone punta proprio a proteggere i civili». L'area della no fly zone avrà un'estensione di mille chilometri, ha specificato il generale, estensione resa possibile grazie all'intervento di aerei aggiuntivi delle forze della colazione, tra cui quelli italiani.



Addestramento militare per civili libici pro Gheddafi. I civili libici che a partire da ieri si sono recati presso le sedi locali dei Comitati popolari per ricevere le armi promesse dal regime dovranno iniziare presto un corso di addestramento militare, ha annunciato la tv di stato, che ha pubblicato un messaggio sullo schermo nel quale si informa che «Il Comitato di Difesa annuncia alle migliaia di persone che si sono registrate presso i comitati popolari per ottenere le armi che presto saranno contattati per iniziare un addestramento militare in modo da essere pronti ad usarle nel momento opportuno».



Riuscita la prima missione italiana. «La missione è stata raggiunta positivamente e gli obiettivi sono stati raggiunti», dice il Colonnello Mauro Gabetta, comandante del 37esimo Stormo della base militare di Trapani, per fare un resoconto dell’operazione condotta dall’Italia con i sei tornado decollati poco prima delle venti. Dei sei tornado, due tanker, che appartengono al 6/o Stormo di Ghedi (Brescia), sono stati i primi a rientrare alla base dopo aver effettuato il rifornimento aereo degli altri velivoli, Tornado Ecr, che provengono dal 50/o Stormo di Piacenza, e che sono rientrati poco prima delle 23 di ieri sera.



«L’operazione condotta dai nostri velivoli è stata un’operazione di soppressione delle difese aeree avversarie - ha spiegato Gabetta - È stata condotta positivamente e i nostri ragazzi sono tornati a casa». Sulle capacità offensive di Tornado entrati in azione, il colonnello Gabetta si è limitato solo a dire che «sono questi missili che sono costruiti per la soppressione delle difese aeree avversarie».



La Russa: contraerea Gheddafi neutralizzata. I quattro Tornado italiani in azione ieri sulla Libia avevano il compito di «neutralizzare le fonti radar nemiche», nell’ambito di «una più vasta operazione il cui obiettivo era di mettere a tacere la contraerea libica per consentire di realizzare la no fly zone: questo obiettivo è largamente realizzato, l’opera potrebbe considerarsi addirittura completata», ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il ministro ha aggiunto che i Tornado sono stati «accompagnati dai nostri caccia che funzionano da scorta». L'obiettivo italiano era quello di controllare la presenza di radar ed eventualmente lanciare missili ma non è stato necessario passare al bombardamento.



Pilota italiano: non abbiamo lanciato missili. «Nell'operazione di ieri sera abbiamo solo pattugliato nei cieli della Libia e non abbiamo ritenuto di lanciare missili antiradar - ha detto il maggiore Nicola Scolari, uno dei piloti dei sei Tornado - È stata una missione di pattugliamento in cui eravamo pronti a reagire per sopprimere radar ma ieri non abbiamo verificato presenza di radar nemici e così non abbiamo ritenuto di lanciare missili».



Il segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon è stato aggredito in piazza Tahrir al Cairo da manifestanti filo Gheddafi. I manifestanti che si sono riuniti davanti alla sede della Lega araba prima dell’arrivo del segretario generale dell’Onu, hanno anche assaltato un paio di automobili mentre passavano davanti alla sede della Lega Araba. Ban ki-Moon usciva in quel momento da un altro cancello poco vicino dopo il suo incontro con Amr Moussa. «Stop alle violenze e avvio del dialogo», ha detto Ban Ki-Moon durante la riunione.



La Ue è pronta a inviare una missione militare umanitaria in Libia, hanno deciso i ministri degli esteri dei 27. «L'Ue è pronta a fornire un sostegno nell'ambito della politica comune di sicurezza e difesa (Csdp) all'assistenza umanitaria in risposta a una richiesta dell'Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) e sotto il coordinamento Onu», si legge nelle conclusioni adottate dal Consiglio Ue affari esteri a Bruxelles. Inoltre «tali azioni rispetteranno pienamente le linee guida Onu sull'uso degli asset militari e di difesa civile (Mcda)».
© RIPRODUZIONE RISERVATA