Terrorismo, la "bomba" dei 5mila foreign fighter preoccupa l'Europa

Terrorismo, la "bomba" dei 5mila foreign fighter preoccupa l'Europa
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Venerdì 16 Gennaio 2015, 01:16
La "bomba" dei foreign fighter è esplosa: mentre l'Europa fa ancora i conti con la strage di Parigi le forze speciali belghe hanno sventato un altro attacco imminente nel cuore dell'Ue, a Bruxelles.

Due i jihadisti uccisi, un altro arrestato in un blitz che ha coinvolto quattro città. Tutti e tre rientrati dalla Siria, stando agli investigatori. Sono almeno 5.000 i militanti della jihad partiti dal Vecchio Continente per combattere in Siria, Iraq, ma anche Libia e Mali. Un esercito di 500-600 uomini sarebbe già rientrato in Europa, facilitato dal possesso di un passaporto Ue. In Italia ce ne sono almeno 50, fino a 80 secondo la Rivista italiana di Difesa, almeno una decina di loro sotto stretta sorveglianza.



Il fenomeno dei foreign fighter inquieta le intelligence più dei lupi solitari: si tratta di combattenti addestrati, in grado di mettere in campo strategie diverse, utilizzando armi automatiche da assalto, come gli Ak-74s dei terroristi di Charlie Hebdo, o anche esplosivi, come quelli trovati una una delle perquisizioni ancora in corso in Belgio. Ma la circostanza più inquietante è che, anche se composti da 'cellule chiusè incentrate in molti casi sui legami familiari, come per i fratelli Kouachi, hanno mantenuto i contatti con la rete europea della jihad.



La stessa che in molteplici forme ha garantito l'afflusso di questi combattenti nei teatri di guerra. L'Isis ha imperniato la sua propaganda proprio sul reclutamento di combattenti stranieri. Una 'lineà che era stata lanciata da al Qaida almeno quattro anni fa, quando Anwar Awlaki - che avrebbe finanziato direttamente il progetto di assalto a Charlie Hebdo - patrocinò la nascita di Inspire, il magazine patinato in lingua inglese con il quale l'imam americano-yemenita voleva reclutare i jihadisti direttamente in Occidente. Non a caso le minacce alla Francia, o quelle ribadite oggi a tutt'Europa, targate Isis-al Qaida, arrivano da video in lingua-madre, francese, inglese e anche russo che hanno l'obiettivo di reclutare altri fighter e costruire una struttura parallela di simpatizzanti.



Proprio a questi ultimi si sono rivolti i forum della galassia jihadista nelle ore della caccia all'uomo di Parigi: l'invito era quello di depistare, creare falsi allarmi e segnalazioni per sviare e rendere più complicata l'azione delle intelligence occidentali.
Ed è a questa doppia rete, quella delle formazioni terroristiche e quella dei simpatizzanti, che i foreign figther si rivolgono per ottenere armi e protezione e colpire nel cuore dell'Europa.
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