Allarme terrorismo, scudo dell'Europa su voli e frontiere

Allarme terrorismo, scudo dell'Europa su voli e frontiere
di David Carretta
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Sabato 21 Novembre 2015, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 17:54

BRUXELLES - Verifiche approfondite su chiunque entri o esca dall'area Schengen e registro dei dati di tutti i passeggeri aerei: i ministri dell'Interno dell'Unione Europea, in un Consiglio Straordinario convocato dopo gli attacchi di Parigi, hanno deciso di rafforzare gli strumenti dell'anti-terrorismo, accelerando su una serie di strumenti che erano già sul tavolo delle istituzioni comunitarie. Ma Commissione e Europarlamento frenano sui due dossier più sensibili: riforma del codice Schengen per consentire controlli sistematici e obbligatori su chi attraversa le frontiere esterne dell'area di libera circolazione e il Passanger Name Record (PNR) che dovrebbe contenere tutti i dati dei passeggeri aerei. Per l'Italia, comunque, la minaccia sembra meno grave che per altri paesi. «Non ci sono molti italiani partiti per andare a combattere in Siria», ha detto il coordinatore Ue anti-terrorismo, Gilles De Kerchove: «La buona notizia è che in Italia allo stato attuale non c'è un problema così acuto come in Francia e Belgio». Secondo De Kerchove, «se Roma è minacciata» nei comunicati dello Stato Islamico è soprattutto per ragioni «simboliche». Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha assicurato che non «c'è indizio concreto di minacce batteriologiche e chimiche».



GLI OBIETTIVI

«La nostra reazione collettiva deve essere implacabile», ha detto il ministro francese dell'Interno, Bernard Cazeneuve. L'obiettivo dell'Ue è impedire agli jihadisti con passaporto europeo - sono almeno 5.000 secondo le stime - di operare liberamente tra la Siria e l'Europa. Grazie alla nazionalità belga, il presunto organizzatore degli attacchi a Parigi, Abdelhamid Abaaoud, era riuscito a passare attraverso le maglie delle dogane Schengen senza essere segnalato. I controlli sistematici alla frontiera esterna di Schengen - attualmente esclusi per i cittadini europei - devono servire a verificare se le persone che attraversano i confini compaiono nelle banche dati in cui sono segnalati i presunti terroristi. Ci sarà «un indurimento molto pesante e molto grave dei controlli» anche per i cittadini comunitari, ha spiegato Alfano. Ma la Commissione è prudente su una modifica del Codice Schengen per il timore di rimettere in discussione la libera circolazione interna all'Ue.



I ministri hanno chiesto che tutti i migranti che entrano nell'Ue - illegali o richiedenti asilo - siano oggetto di controlli di sicurezza approfonditi per evitare infiltrazioni nei flussi di rifugiati. Il PNR dovrebbe invece consentire a servizi segreti e polizia di sapere in anticipo se sui voli in Europa sono presenti sospetti jihadisti. Ma l'Europarlamento solleva dubbi per la privacy. Il Consiglio ha confermato la creazione di un Centro Europol Anti-Terrorismo. Ma gli Stati membri devono superare le divisioni sulla condivisione a livello europeo delle informazioni tra i servizi segreti nazionali. «Solo 5 paesi su 28 hanno accettato di condividere tutte le informazioni» sui foreign fighters, ha denunciato il commissario agli Affari Interni, Dimistris Avramopoulos. La sua idea di creare un servizio europeo di intelligence è stata bocciata da Germania e Francia.