Ed è difficile capire come Erdogan, che ha parlato di complotto pilotato «dall'estero» contro il suo governo e sta procedendo a una serie di purghe per garantirsi la sopravvivenza politica, possa uscire senza troppi danni da una vicenda che lo mette in seria difficoltà a tre mesi dalla verifica delle elezioni municipali. L'opposizione ha definito la vicenda «il più grande scandalo della storia della repubblica». I giornali antigovernativi sparano a zero contro la corruzione della nomenclatura del governo islamico. E molti ci vedono anche la mano degli ex alleati della potente confraternita islamica guidata dal predicatore Fetullah Gulen in rotta con il premier.
Intanto la tangetopoli del Bosforo ha avuto immediate ripercussioni sui mercati finanziari. La quotazione della lira turca nei confronti del dollaro e dell'euro è precipitata ai minimi storici per poi rialzarsi nel corso della giornata. E anche se la banca centrale turca è intervenuta per sostenere la sua divisa, è opinione tra i commentatori che la stabilizzazione non sarà nè semplice nè immediata, anche perchè l'economia è in sofferenza, il deficit pubblico elevato e il tasso d'inflazione è superiore al 7% annuo.