«È un cambio di passo importante - spiegano fonti della Difesa -, in linea con i nuovi interessi strategici del Paese. Non a caso, allo stesso tempo, il ministro recentemente è riuscito a sbloccare la missione in Niger, una missione per noi fondamentale al fine di controllare i flussi migratori verso l'Italia». «La riduzione dei 100 uomini in Afghanistan rientra nel graduale disimpegno voluto dal ministro. Considerato l'imminente processo elettorale, abbiamo tuttavia agito con responsabilità anche verso gli alleati. Nel 2019 si procederà ad ulteriori riduzioni, mantenendo sempre la capacità operativa della missione», aggiungono le stesse fonti. «Continueremo, all'interno della missione Nato, ad addestrare e formare le forze irachene, ma su Presidium, a Mosul, non troviamo più la necessità di mantenere un contingente. La riduzione dei 50 serve ad avviare un processo di chiusura della missione che sarà completato entro i primi tre mesi del 2019», spiegano le fonti.
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