Morto Hiroo Onoda, il giapponese che continuò la seconda guerra mondiale fino al 1974

Morto Hiroo Onoda, il giapponese che continuò la seconda guerra mondiale fino al 1974
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Venerdì 17 Gennaio 2014, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 21:27

morto in un ospedale di Tokyo per insufficienza cardiaca all'et di 91 anni il leggendario soldato dell'intelligence giapponese Hiroo Onoda che dopo la fine della Seconda guerra mondiale rifiutò di arrendersi e rimase nella giungla dell'isola di Luband, nelle Filippine, fino al 1974, per tenere sotto controllo i siti militari e sporadicamente lanciare attacchi contro civili (ne uccise trenta). Finalmente tornato alla vita civile, aprì un ranch in Brasile e una scuola di sopravvivenza in Giappone.

Nel marzo del 1974, il suo ex comandante era stato inviato nella giungla per convincerlo a tornare a casa revocando l'ultimo ordine che gli aveva impartito: in Giappone era stato accolto come un eroe. A nulla erano serviti i volantini lanciati prima nella giungla, che Hiroo aveva considerato come una trappola degli americani «perché pieni di errori». Al giovane soldato era stato impartito l'ordine di non arrendersi e così aveva fatto per quasi trent'anni. «Ogni soldato giapponese era pronto a morire, ma come ufficiale dell'intelligence, mi era stato ordinato di combattere una guerriglia e di non morire. Se non fossi riuscito ad ubbidire, me ne sarei vergognato. Sono molto competitivo», aveva spiegato in una intervista concessa alla Abc nel 2010. Degli altri tre soldati che rimaserò con lui sull'isola, uno ricomparve dalla giungla nel 1950 e gli altri due morirono.

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