Amnesty International ha chiesto alle autorità russe di rilasciare immediatamente nove persone arrestate nel centro di Sochi. Tra queste figurano le due ex «prigioniere di coscienza» del gruppo Pussy Riot, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina, che hanno denunciato di essere state fermate per la terza volta in tre giorni. L'arresto di oggi, secondo le autorità, sarebbe legato a un furto nell'hotel in cui le due Pussy Riot alloggiavano. Le due attiviste hanno dichiarato di essere state arrestate per impedire loro di realizzare un video musicale che avevano intenzione di girare, dal titolo «Putin v'insegnerà come amare la vostra Madrepatria». «Nella Russia di Putin, le autorità hanno trasformato i cerchi olimpici in manette per bloccare la libertà d'espressione» ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International in una nota.
Sono state rilasciate dalla polizia le tre Pussy Riot, dopo essere state fermate nell'ambito delle indagini su un presunto furto in hotel.
Lo rende noto su Twitter una di loro, Nadia Tolokonnikova. Poco prima gli investigatori avevano riferito di non aver mosso alcuna contestazione a tutte le persone interpellate.
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