Skopje, attivisti di destra occupano il Parlamento: scontri e oltre 100 feriti

Il leader socialdemocratico macedone Zoran Zaev ferito
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Venerdì 28 Aprile 2017, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 20:19
Scontri a Skopje giovedì sera nel parlamento della Macedonia dove hanno fatto irruzione gruppi di dimostranti che sostengono il fronte conservatore del partito Vmro-Dpmne dell'ex premier Nikola Gruevski, contrari a un governo di coalizione fra socialdemocratici e partiti della minoranza albanese. L'irruzione è avvenuta dopo che alla presidenza del parlamento era stato eletto, sembra in modo non regolare, Talat Dzjaferi, del partito della minoranza albanese Dui. Secondo fonti del ministero dell'interno, oltre cento persone sono rimaste ferite negli scontri, fra i quali diversi deputati e 22 poliziotti. 

A Skopje la situazione stamane è calma ma ancora carica di tensione dopo i violenti scontri di ieri sera. Ne
i tafferugli feriti anche alcuni deputati, compreso il leader dell'opposizione socialdemocratica, Zoran Zaev. Da settimane i sostenitori del Vmro-Dpmne manifestano davanti al parlamento di Skopje contro il coinvolgimento nel governo dei partiti albanesi. Questi ultimi chiedono in cambio maggiore autonomia per la minoranza albanese, che costituisce il 25% del totale della popolazione. Stando ai media locali, la situazione nel parlamento macedone è «molto tesa».

Grande preoccupazione per gli incidenti a Skopje ha espresso in serata il premier serbo Aleksandar Vucic, che ha detto di sperare in una soluzione pacifica della crisi. «Non è solo un problema della Macedonia ma di tutti i Balcani.
Invito i macedoni a sedersi a un tavolo e a trovare una soluzione pacifica», ha detto Vucic alla tv privata Pink
.

Nikola Gruevski, ex premier macedone e leader del partito conservatore Vmro-Dpmne, ha fatto appello in serata ai manifestanti suoi sostenitori di astenersi da ulteriori atti di violenza nel Parlamento di Skopje. «La violenza non è la soluzione, è necessario calmare gli animi e evitare provocazioni», ha detto Gruevski. Un invito alla moderazione e al dialogo è venuto anche da parte di ambasciatori stranieri a Skopje, mentre il commissario europeo all'allargamento, Johannes Hahn, su Twitter ha fermamente condannato le violenze nel Parlamento macedone. 

Il presidente macedone Gjorgje Ivanov ha infine lanciato un appello alla calma e ha invitato i leader di tutte le forze politiche a incontrarlo. «Invito tutti I leader dei partiti rappresentati in Parlamento a un incontro domani nel mio ufficio per trovare una soluzione all'attuale situazione di crisi», ha detto Ivanov parlando in tarda serata. «Nessuno da fuori può risolvere I nostri problemi. Lo dobbiamo fare noi», ha aggiunto. Contrariamente alle previsioni, il presidente non ha annunciato l'imposizione dello Stato di emergenza nel Paese per gli incidenti in parlamento. 



 
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