Nella loro ritirata però, i fondamentalisti islamici continuano a compiere atrocità per terrorizzare la popolazione. E non si ferma neanche la lunga agonia di Aleppo dove i combattimenti tra governativi e ribelli hanno causato tra ieri e oggi decine di vittime. Oggi sono state anche pesantemente bombardate la vicina città di Idlib e località limitrofe dove distinguere tra jihadisti dell' Isis e ribelli anti-Assad è un rebus che nessuno sembra interessato a risolvere. 26 i raid odierni che, secondo fonti dell'opposizione, sono stati compiuti dai caccia russi e che avrebbero colpito indistintamente i nemici di Damasco. Mosca non ribatte, ma riferisce che i suoi jet hanno distrutto mezzi militari e depositi di armi e munizioni dell' Isis.
Registrano vittorie contro i miliziani del Califfato anche i curdi iracheni, i Peshmerga, che oggi hanno riconquistato cinque villaggi a est di Mosul in un'operazione cominciata ieri e pianificata proprio per costringere i jihadisti ad abbandonare la loro roccaforte in Iraq. Il Consiglio di sicurezza della regione curda ha comunicato che l'avanzata verso la seconda più grande città irachena continua e che, con il supporto degli aerei della coalizione a guida Usa, altri villaggi stanno per essere liberati. Dall'Iraq alla Libia. Qui è Sirte la città dalla quale i terroristi dell' Isis sono stati in gran parte sloggiati in questi ultimi giorni. Oggi le milizie che li hanno a più riprese sconfitti hanno fatto sapere di aver conquistato anche il 'quartiere duè ma di essere costretti a procedere con cautela perché le strade sono state minate e negli edifici sono state piazzate bombe-trappola. Nella lenta avanzata casa per casa è stata anche scoperta una sartoria dove venivano cuciti bandiere e abiti per lo Stato islamico.
La Libia resta comunque un terreno estremamente complesso, dove sono moltissimi i gruppi armati che agiscono autonomamente. A Tripoli oggi le 'Brigate dei rivoluzionarì capeggiate da Haithan Al-Tajouri si sono impadronite della sede dei servizi d'informazione dopo aver preso il controllo della vicina sede dell'Istruzione e dei ministeri della sanità e delle comunicazioni. Non è dato sapere, secondo varie fonti, se agiscano per conto del Consiglio presidenziale e del governo di unità nazionale oppure no. Infine lo Yemen, dove l' Isis e al Qaida negli ultimi due anni hanno approfittato della guerra civile per conquistare territori nel sud del Paese.
I governativi del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi (riconosciuto a livello internazionale e sostenuto dall'Arabia Saudita) hanno infatti avviato con l'appoggio aereo dei sauditi un'operazione a est di Aden, città portuale divenuta la capitale di Hadi dopo che Sanaa è stata conquistata dai ribelli sciiti Houthi.
Due i villaggi finora strappati ai fondamentalisti islamici, costretti a spostarsi verso aree meno strategiche.
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