Erdogan-Putin, un patto sulla Siria aspettando l'Iran E gli Usa si sfilano: noi via

Erdogan-Putin, un patto sulla Siria aspettando l'Iran E gli Usa si sfilano: noi via
di Susanna Iacona Salafia
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Mercoledì 4 Aprile 2018, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 15:07
Con una cerimonia in grande stile nel patio centrale del compound presidenziale, a Cankaya nel distretto di Ankara, Recep Tayp Erdogan, ha accolto ieri il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. La visita ha un duplice obiettivo: il suggello di un patto economico per l'energia nucleare russa in Turchia ma preludio anche di un accordo politico sugli esiti della guerra in Siria. È previsto per oggi infatti anche l'arrivo del presidente dell'Iran, Hassan Rouhani, per un incontro trilaterale e bilaterale tra le tre nazioni, sul destino della Siria, a margine dei colloqui di pace in corso ad Astana, in Kazakistan.

GLI USA
Donald Trump, intanto, pensa che sia tempo di lasciare la Siria e di riportare le truppe Usa a casa: lo ha detto lui stesso nella conferenza stampa congiunta con i leader dei Paesi baltici, promettendo una decisione «molto presto».
A Cankaya ieri si è svolto infatti il 7° incontro del Consiglio turco-russo della cooperazione di alto livello(Udik), del quale fanno parte tutti i ministri di Russia e Turchia. Erdogan e Putin hanno quindi inaugurato, in videoconferenza da Ankara, la posa della prima pietra della centrale nucleare di Akkuyu, nella provincia di Mersin nel sud est della Turchia. Si tratta del primo impianto nucleare in Turchia, la cui costruzione sarà ultimata nel 2023, anno del centenario della Repubblica. «Entreremo così a far parte di quelle 31 nazioni del mondo che utilizzano energia nucleare», ha detto il presidente turco alla cerimonia. Si tratta di un progetto di alta tecnologia che sarà realizzato dall'azienda di stato russa Rosatom che detiene cosi anche il 93% del capitale. Nel 2010 vi è stato un accordo intergovernativo firmato da Turchia e Russia. Avrà una potenza di 2400 Mw e l'energia prodotta sarà in grado di sopperire al 10% del fabbisogno della nazione.

L'INCONTRO
Si tratta inoltre del primo project financing al mondo Boo, build-own-operate, che prevede sia la costruzione che il possesso di un impianto su concessione pubblica, da parte di una stessa azienda. Akkuyu sarà così la 56° centrale nucleare al mondo per la produzione di energia per usi civili. Ma la joint-venture tecnologica ed economica delle due superpotenze farà da battistrada anche all'importante incontro trilaterale sul destino della Siria, che la Turchia si appresta ad ospitare oggi, con l'arrivo del presidente iraniano. Russia, Iran e Turchia che hanno ormai anche un coinvolgimento diretto nell'attuale scenario di guerra in Siria, sono anche garanti del processo di de-escalation che è iniziato dai colloqui di Astana un anno fa. Le zone di de-escalation sono state concordate, dai tre paesi, nella provincia nord di Idlib e parte del circondario di Latakia, Hama e Aleppo. In base sempre ai colloqui di Astana (l'ultimo dei quali appena svolto il 26 marzo) la Turchia deve anche gradualmente stabilire 12 punti di osservazione per monitorare e mantenere l'attuale tregua. Sempre ieri, in serata, è giunto ad Ankara anche il premier iraniano per degli incontri preparatori al summit, in attesa dell'arrivo del presidente Rouhani. Il primo summit trilaterale si è svolto l'anno scorso in novembre a Sochi. La situazione di grande tensione in alcune aree del paese, con i bombardamenti a Ghouta, distretto di Damasco, l'evacuazione dei civili e gli scontri che si registrano ancora tra ribelli, jihadisti e forze lealiste di Assad in alcune zone saranno oggetto del summit trilaterale.
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